Regione
De Pascale: «Le infrastrutture a Parma? Il Governo batta un colpo»
Ha parlato anche di Parma e dell'importanza di alcune infrastrutture che al nostro territorio stanno molto a cuore - Alta velocità e aeroporto - il presidente della Regione Emilia-Romagna da poco eletto Michele de Pascale. Ieri mattina, infatti, nella sala polifunzionale della Regione in viale Aldo Moro a Bologna, il governatore ha incontrato i giornalisti per il tradizionale scambio d'auguri e per fare il punto della situazione. Una lunga conferenza stampa con i media emiliano-romagnoli in cui, com'era prevedibile, la parte del leone l'ha fatta il dopo alluvione (e, in particolare, la nomina del nuovo commissario su cui de Pascale ha espresso parole piuttosto decise), ma anche la sanità.
Numerosi, inoltre, da parte di de Pascale i riferimenti e anche le critiche al governo di Giorgia Meloni, in una dialettica tra soggetti di «colori» diversi che, al pari del passato e declinati all'insegna dell'abituale fair-play dal numero uno della Regione, annuncia un quinquennio per lo meno frizzante.
Sulle infrastrutture, de Pascale ha annunciato «un primo punto strategico con il ministero dei Trasporti che riguarda Parma e tutto il territorio regionale». Sulle opere, ha però parlato di «una sorta di discrasia tra fabbisogno e disponibilità. L'Emilia-Romagna fa il Prit, Piano regionale integrato dei trasporti, e programma il fabbisogno di opere che per l'ottanta per cento sono di competenza statale. Da un lato ragioniamo in miliardi e dall'altro in milioni. Io voglio invertire il paradigma. Abbiamo bisogno di capire dal governo quali sono le disponibilità finanziarie per l'Emilia-Romagna e per la nostra comunità, compresa ovviamente quella di Parma. Insomma, decidiamo». Altrimenti «io continuerò a dire che il no all'Alta velocità è colpa del centrodestra e loro che è colpa della Regione, ma intanto a Parma l'Alta velocità non si fa».
Sul tema dell'aeroporto - altro punto su cui spesso in passato l'ex sindaco di Ravenna (che, tecnicamente, decadrà tra due giorni) si è soffermato dicendo che la nostra città deve avere uno scalo all'altezza -, invece, «a gennaio riuniremo le quattro città (Bologna, Parma, Rimini e Forlì, ndr) e le Camere di commercio per la legge sul sistema aeroportuale dell'Emilia-Romagna».
Tre, inoltre, i dossier sul tavolo del presidente. Primo: l'approvazione del bilancio. «La nostra spesa sanitaria è superiore a quella che ci possiamo permettere - ha spiegato -. Ogni fondo è andato lì, ma in Emilia-Romagna abbiamo il maggior numero di prestazioni e il costo dei ticket tra i più bassi. Sulla sanità non vogliamo operare tagli». Come assessore de Pascale ha scelto il parmigiano Massimo Fabi, storico dirigente del nostro territorio. «Una scelta tecnica» ha precisato il presidente. Introducendo così il secondo dossier, quello tecnico è anche un profilo che de Pascale vorrebbe come nuovo commissario alla ricostruzione post alluvione: «Nel momento in cui non si sceglie una nomina politica, ma tecnica, almeno si attinga a professionalità che abbiano competenze specifiche nel settore». Il governo sembra intenzionato a sostituire Francesco Paolo Figliuolo con un altro militare. «Non capiamo perché insistere sulla scelta di un militare - ha replicato de Pascale che sul punto concorda con la sua sfidante alle elezioni Elena Ugolini -. Almeno nominiamo un tecnico della materia se non il presidente della Regione. Serve una figura sul territorio. Aver gestito tutto da Roma, è stato un errore oggettivo». Poi avverte il governo: «Essendo previsto un nostro parere, se non avremo rassicurazioni su figura e cambio di schema, non potremo che dare un parere negativo». Sempre in tema di lotta al dissesto idrogeologico, ha citato di nuovo il nostro territorio: «Bisogna aumentare le risorse e non solo nei tratti colpiti. Non è che a Parma e Piacenza, ad esempio, non serva la prevenzione». Terzo dossier, infine, le crisi industriali collegate alla transizione ecologica in settori come ceramica, chimica e vetro.
Michele Ceparano