il caso

Viale Rustici, l'ex Coni è una piscina fantasma. E la palestra se ne va all'ex Salamini

Pierluigi Dallapina

Quando si dice una vicenda complicata. Ecco, le vicissitudini dell'impianto di viale Rustici, tra fallimenti, curatori che si avvicendano e aste giudiziarie è una storia complicatissima, che negli ultimi giorni si è ingarbugliata ancor di più dopo che i gestori della palestra Level Rustici (la società di gestione si chiama Hera Sport) hanno comunicato agli abbonati il trasloco all'ex Salamini, in via Giuseppe Meazza. Un trasloco che si aggiunge alla chiusura della piscina avvenuto prima delle vacanze di Natale. Colpa delle perdite, scrivono i gestori, postando un video su Facebook in cui si vede l'acqua che scorre su una parete, tra tubi e cavi elettrici, in quello che pare un corridoio sotterraneo.

Sui disagi causati dalla chiusura della piscina e del trasloco interviene anche Priamo Bocchi, capogruppo di FdI in consiglio comunale: «Da tempo avevo lanciato l'allarme, anche attraverso interrogazioni, per la possibile chiusura dell'impianto dell'ex Coni di viale Rustici a causa delle criticità strutturali della piscina, dei mancati interventi di manutenzione e delle conseguenti difficoltà attraversate dalla società di gestione».

La palestra se ne va

Andiamo con ordine. L'ultima grana è quella legata al trasloco della palestra, perché le informazioni mandate ai clienti e pubblicate sui social di Level Metropolitan lasciano molti interrogativi, che hanno scatenato le proteste degli abbonati.

Quando aprirà la nuova palestra? Quando chiuderà quella in viale Rustici? Ci sarà un periodo, durante il trasloco, in cui non sarà possibile andare né all'ex Salamini né all'ex Coni?

«Ho telefonato al centralino - racconta un'abbonata che si è rivolta alla Gazzetta e che preferisce restare anonima - ma mi hanno risposto che ci faranno sapere, che si stanno organizzando. Insomma, informazioni molto vaghe». Stando al passaparola tra gli iscritti, la palestra dovrebbe chiudere martedì, ma non è stata ancora comunicata la data di apertura del nuovo impianto.

Rabbia sui social

«Sono necessarie informazioni più precise e chiarimenti in merito al rimborso», scrive un cliente, mentre in tanti contestano la proposta di rimborsare solo per chi abita a più di 10 chilometri di distanza dalla nuova sede. «La regola dei 10 km è improponibile», taglia corto una cliente.

Piscina off limit

Anche chi andava in piscina all'ex Coni si lamenta per la chiusura dell'impianto. Una chiusura avvenuta prima delle vacanze di Natale. Colpa delle perdine e della mancata manutenzione. «A causa di ulteriori problemi strutturali riscontrati abbiamo preso la difficile decisione di traslocare l’attività», scrivono i gestori sulla pagina Facebook di Level Metropolitan. «La pesante eredità di ex Coni Rustici, struttura di proprietà del Comune di Parma, continua a coinvolgere tutti», aggiungono, per poi ricordare che le «prove tecniche» sulla vasca «evidenziano un peggioramento del cedimento strutturale che riguarda la piscina». E ancora: «A fronte di questa situazione la piscina necessita del suo svuotamento per intervenire e ripristinare la situazione. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e sulle tempistiche». Di date però non se ne parla.

«Non è del Comune»

Marco Bosi, assessore allo Sport, per l'ennesima volta (lo aveva già fato nel consiglio comunale del 29 luglio scorso) chiarisce il rapporto fra il Comune e l'ex Coni. «Il Comune nel 2007 ha ceduto il diritto di superficie alla società Salus per aquam, poi fallita. Come dice la legge e come è scritto nella convenzione con il gestore, la manutenzione è in capo al concessionario e a nessun altro. Il Comune non può assolutamente intervenire su un bene dato ad un privato».

Il Comune ha abbandonato i gestori alle loro difficoltà? Anche su questo punto Bosi è lapidario: «Negli ultimi due anni siamo intervenuti informalmente con Iren per chiedere il riallaccio dell'acqua, che era stata staccata a causa di pagamenti arretrati». In consiglio Bosi aveva ricordato che l'amministrazione, in due anni, aveva versato alla società Hera «302 mila euro, a dimostrazione dell'attenzione nei confronti del gestore». Poi c'è il nodo degli spazi acqua che il Comune comprava in viale Rustici. «L'amministrazione, dopo due anni in cui l'attività è stata interrotta a causa del distacco delle utenze, ha deciso di rivolgersi a piscine con una gestione più solida».

Pierluigi Dallapina