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Baistrocchi, l'unica offerta per l'acquisto arriva dall'Ucraina

Avrà presto una nuova vita l’istituto termale «Baistrocchi» di viale Matteotti, almeno così si spera: una società costituita in Italia facente capo ad alcuni imprenditori ucraini ha infatti presentato, prima dell’ultima asta che si è svolta nei giorni scorsi, un’offerta irrevocabile di acquisto, pari ad un milione e 300mila euro, aggiudicandosi di fatto l’immobile (anche se ci sono ancora 10 giorni per la presentazione di eventuali offerte migliorative) comprendente, oltre ai beni mobili, «diversi corpi di fabbrica tra loro collegati, e più precisamente una porzione destinata a struttura alberghiera e ricettiva, una porzione destinata a servizi sanitari e poliambulatori, nonché fabbricati separati adibiti a centrale termica e cabina elettrica».

Dietro alla struttura si estende poi un ampio parco di sua pertinenza. Il Baistrocchi va ad aggiungersi ad altri alberghi che sono stati recentemente venduti in città, tra i quali il Nazionale, l’Europa, lo Zancarini, il Grand Hotel et de Milan, solo per citarne taluni, oltre ad alcune strutture ricettive chiuse da tempo a Tabiano.

Il Baistrocchi è chiuso da circa tre anni, da quando, cioè, la sezione fallimentare del tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento di Adg srl, società proprietaria della struttura di viale Matteotti ponendo termine al procedimento iniziato alla fine di febbraio del 2019, con la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo da parte della stessa Adg srl e, successivamente, con quella di fallimento con ricorso depositato dalla medesima nel febbraio 2022.

La società nel 2015 aveva acquistato l’immobile dal «Consorzio Centro Termale Il Baistrocchi», consorzio di enti pubblici, composto dal Comune di Parma, con il 40% delle quote, Provincia, Ausl di Parma e Azienda per i Servizi alla Persona di Parma, ciascuna con il 20% di quota, che aveva disposto una gara ad evidenza pubblica alla quale aveva partecipato, al secondo esperimento, soltanto Adg srl che pertanto era risultata aggiudicataria del complesso immobiliare per poco più di un milione e 300mila euro subentrando nei contratti in essere, nei crediti vantati dal consorzio ma anche accollandosi i debiti di quest’ultimo ammontanti a oltre 8 milioni di euro. A fare le spese della chiusura del Baistrocchi sono stati in primis i dipendenti, rimasti senza lavoro, e poi anche i commercianti del viale che da sempre hanno fatto parte dell’indotto generato dall’attività della struttura ricettiva e che ora sperano in una riapertura.

Da ricordare, infine, come nel corso della prima ondata della pandemia, il Baistrocchi abbia ospitato coloro che, non avendo altre possibilità, hanno avuto bisogno della degenza post covid 19.

M.L.