Allarme

Il tabaccaio rapinato in borgo Giacomo Tommasini: «Quell'uomo mi ha detto: se non ci dai i soldi ti sparo»

Michele Ceparano

Aveva avuto un brutto presentimento Pier Luigi Cantarelli, titolare della tabaccheria di borgo Giacomo Tommasini 21, poco prima che quei due malviventi entrassero nel suo negozio e, armati di un coltello e una pistola, lo rapinassero. In pieno giorno.

«Erano le 9,15 circa quando, mentre stavo servendo una cliente - spiega il sessantenne parmigiano -, ho visto passare davanti alla vetrina due giovani. Mi ha colpito il loro abbigliamento: tutto nero. Giacconi, con cappuccio della felpa calato sulla testa, pantaloni e soprattutto mascherine a coprire il volto». Anche queste rigorosamente nere. «Mi sono detto: ma guarda quei due, sembrano proprio rapinatori».

Mai avrebbe, però, pensato, neppure lui che possiede una fervida immaginazione (Cantarelli ha infatti scritto dieci romanzi e «Ala» è la sua ultima fatica, ndr) di trovarsi in «una scena da film poliziesco».

Invece, l'impressione che quei due «uomini in nero» non fossero lì per caso, di lì a pochi istanti, si sarebbe rivelata drammaticamente giusta. Infatti, i due - descritti come giovani alti e slanciati, sui 25 anni e dall'accento italiano - hanno atteso che la cliente se ne andasse e poi, quando il commerciante all'interno è rimasto solo, hanno fatto irruzione nel negozio. Svanite le ipotesi, resta la realtà. Una realtà da incubo.

Si sono così presentati senza giri di parole, secondo il più classico copione. «“Questa è una rapina” mi hanno detto» continua. Il tabaccaio ha provato a reagire. «Lasciate stare, andate via» ha ribattuto senza riuscire a scoraggiarli. «Uno dei due - prosegue Cantarelli - ha afferrato il computer portatile che avevo sul bancone e lo ha scagliato contro il muro. L'altro, invece, ha mostrato un lungo coltello, di quelli che si usano in cucina, facendo capire, se mai ce ne fosse bisogno, che facevano davvero sul serio ripetendo: “Dacci i soldi”. Nel frattempo, il complice ha aperto il giubbotto mostrandomi chiaramente il calcio di una pistola (vera o giocattolo che fosse il 60enne non poteva certo saperlo, ndr) infilata nei pantaloni». Poi parole come pallottole: «Se non ci dai i soldi ti sparo». Quello con il coltello si è così fatto consegnare da Cantarelli il denaro contante («Circa 1200-1400 euro» spiega il commerciante) mentre l'altro ha arraffato quattro o cinque pacchi di “grattini”, 300 euro l'uno, e delle sigarette. «Poi hanno infilato il bottino in una borsa – aggiunge – e si sono dileguati». Un incubo «durato pochi minuti» che sono sembrati eterni. Cantarelli ha dato l'allarme e in borgo Giacomo sono arrivati Volanti e Squadra mobile che hanno fatto scattare la caccia all'uomo, per cui potrebbero essere preziose le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Il giorno dopo, smaltito un po' lo choc per la rapina subita e abbassata la serranda che oggi tornerà a essere regolarmente alzata, il commerciante riflette su come, in questi ultimi dieci anni, da quando ha acquistato la tabaccheria, «borgo Giacomo sia cambiato in peggio. Un tempo questo era uno dei “salotti” di Parma. Adesso è una via desertificata, molti negozi sono vuoti, non passa nessuno, a parte tipi poco raccomandabili, e imperversano le baby gang. L'ambiente “giusto” per chi voglia compiere facilmente una rapina come quella che ho appena subito io. Una sorta di Bronx nel cuore di Parma che solo l'amministrazione comunale continua a negare. Sto cercando di vendere anche per levarmi da questa situazione. E mi dispiace. Per me ma soprattutto per la mia città».

Michele Ceparano