REDDITI
I «paperoni» nel parmense sono 4.800
Crescono i «ricchi» e calano (leggermente) i più poveri.
È quanto emerge dalla mappa dei redditi di Parma e provincia. L'Agenzia delle entrate ha messo a disposizione i dati relativi al 2022 (gli ultimi pubblicati dal Dipartimento delle finanze) dai quali emerge, comune per comune, il peso delle singole fasce di reddito che compongono la platea dei contribuenti.
L'indagine non può tenere conto della ricchezza illegale prodotta dal lavoro nero e dall'evasione fiscale, ma offre comunque un quadro chiaro sulla distribuzione della ricchezza in termini territoriali e per numero di contribuenti.
Il reddito medio in città nel 2022 ammontava a 27.759 euro (attestandosi tra i più alti in regione e a livello nazionale), mentre quello provinciale era leggermente più basso (25.367 euro), ma comunque tra i primi se confrontato con quelli delle altre province dell'Emilia Romagna e dell'intero Paese. Rimane inoltre il gap a livello di stipendi, tra lavoratori e lavoratrici.
«Paperoni» in crescita
Il dato che stuzzica maggiormente la curiosità è quello sui più ricchi. Confrontando i dati dei redditi 2022 con quelli dell'anno precedente, emerge che i contribuenti della fascia di reddito più alta, quella oltre i 120mila euro, sono in forte crescita. Si è infatti passati dai 4.300 del 2021 ai 4.800 del 2022. Si tratta di cinquecento persone in più in un solo anno, davvero tanti se si pensa che questa fascia reddituale è composta da circa l'un per cento di tutta la popolazione di Parma e provincia.
Balza all'occhio anche il fatto che quasi 3mila (2.929) dei 4.812 «paperoni» del nostro territorio risiedono in città. I motivi sono molteplici: tante opportunità lavorative e servizi, la presenza di grandi aziende con molti occupati e un numero di professionisti più alto rispetto al resto del territorio.
Appennino maglia nera
I comuni della montagna, salvo rare eccezioni, sono i fanalini di coda nella classifica dei redditi. A Bore, Monchio, Tornolo e Valmozzola non ci sono contribuenti nella fascia di reddito più alta e anche quella con redditi da 75mila a 120 mila euro è poco popolata. Allargando lo sguardo agli altri paesi del nostro Appennino emerge come la maggior parte dei contribuenti occupino le fasce di reddito più basse. Assenza di imprese, spopolamento e tanti pensionati sono alcune della ragioni di questa importante differenza di guadagni rispetto al resto del territorio.
Pedemontana abbiente
Fatta eccezione per Parma e Fidenza, Collecchio è il comune con più contribuenti nella fascia alta: 152 contro i 151 di Salsomaggiore. Più in generale, quasi tutti i comuni della Pedemontana hanno una popolazione mediamente benestante, a testimonianza del valore aggiunto generato dal tessuto economico locale, spesso legato alla presenza di imprese importanti e di famiglie in età lavorativa.
L'analisi delle fasce
Osservando le singole fasce di reddito, si nota come quella con il maggior numero di contribuenti - al pari dello scorso anno - è quella da 15 a 26 mila euro, che conta complessivamente oltre 106 mila persone. Poco più basso il dato relativo alla fascia superiore, quella tra 26 e 55mila euro, composta da poco più di 105mila contribuenti (lo scorso anno erano circa cinquemila in meno).
A livello complessivo quindi, le due fasce che hanno un peso maggiore sono quelle medio-alte, a riprova del fatto che il territorio parmense gode di una ricchezza diffusa.
La forbice
Rispetto ai dati reddituali del 2021, la forbice tra chi è più ricco e più povero, almeno a livello di fasce reddituali, è più contenuta. Si tratta di una variazione leggera, ma comunque positiva nel suo complesso. Le persone con un reddito compreso tra 0 e 10mila euro sono infatti passate da 68mila a 65mila. Se a questi si sommano anche i contribuenti con un reddito compreso tra 10 e 15mila euro, si supera quota 100mila. Si tratta di un dato consistente, ma più basso rispetto a quello dell'anno precedente, dove si erano toccati i 106mila contribuenti.
Inversione di tendenza?
La speranza di tutti è che questa inversione di tendenza possa essere confermata con maggiore forza anche nei prossimi dati reddituali. In ogni caso, le persone che vivono in povertà o con un reddito molto basso a Parma e provincia, sono ancora molto numerose e testimoniano la grande portata di una emergenza che è esplosa negli anni del Covid e che continua a trascinarsi con forza anche a distanza di anni.
Luca Molinari