Cittadella
Il bando va deserto, La Raquette resta senza gestore
I campi da tennis all'ombra della Cittadella, quest'estate, rischiano di trasformarsi in un deserto rosso. Niente racchette, dritti, rovesci e volée, se non verrà ribaltata in fretta la situazione che ha preso forma nella giornata di ieri, quando è diventata di dominio pubblico la notizia che il bando per la gestione de La Raquette, uno dei luoghi simbolo del tennis a Parma, è andato deserto.
Nessuna società, nessuna associazione, nessun privato ha ritenuto sostenibile dal punto di vista economico partecipare a una gara con mille vincoli. «Il bando era per noi economicamente svantaggioso. Avessimo partecipato, ci saremmo esposti ad un rischio molto alto», confessa Roberto Bernardini, presidente di Blue Steel, l'associazione sportiva che, dopo aver vinto il precedente bando del 2021, si era aggiudicata la gestione dell'impianto fino alla fine del 2024.
Vietate le attività di ristorazione, nessun contributo comunale al futuro gestore che però al Comune dovrà pagare l'affitto, tolta l'area dell'ex dancing dal bando e sì a un quarto campo da tennis al posto del campo da calcetto: questi sono alcuni dei punti più contestati del bando andato deserto.
Visti i limiti, nemmeno il Cus, che qui è nato e cresciuto prima di spostarsi al Campus, se l'è sentita di gareggiare, nonostante la voglia di ritornare nella sua sede storica, gestita ininterrottamente dai primi anni 2000 al 2021.
Se sotto i bastioni della Cittadella non si giocherà a tennis nei prossimi mesi, la colpa è dell'amministrazione comunale che ha pubblicato un bando troppo restrittivo, attaccano i consiglieri di minoranza. Ma l'assessore allo Sport, Marco Bosi, non ci sta ad accollarsi ogni responsabilità. «Il bando è andato deserto? L'amministrazione valuterà delle alternative». Ci sarà un altro bando? «Stiamo valutando - risponde l'assessore -. Sicuramente non lasceremo vuoti questi spazi. Potremmo valutare anche un affidamento diretto».
La situazione però non cambia: La Raquette ora è senza gestore. Bosi calibra le parole per evitare ogni polemica con la Sovrintendenza, ma ricorda che i vincoli sull'impianto non li pone il Comune. «La Cittadella va tutelata, ma i progetti di sviluppo risultano molto complicati a causa dei vincoli paesaggistici e quindi non è così facile individuare una gestione sostenibile».
A tal proposito, ricorda che «il vecchio gestore aveva proposto un campo da padel e i pannelli fotovoltaici, ma la Sovrintendenza ha negato l'autorizzazione. È chiaro che in un contesto del genere è difficile raggiungere una situazione profittevole».
I vincoli frenerebbero quindi il «decollo» della Raquette. «Purtroppo, in questi anni abbiamo ricevuto dei dinieghi alla possibilità di migliorare l'impianto. Fermo restando il doveroso rispetto delle regole, riteniamo che le condizioni date da altri soggetti non permettono un pieno sviluppo del centro».
Per Bosi, bloccare le iniziative sportive rischia di impoverire la città. «Io sono dispiaciuto, perché ritengo che l'attività sportiva sia un modo sano per far vivere i luoghi. Pur comprendendo l'importanza del contesto urbano in cui si inserisce La Raquette, ritengo che attività sportive richieste dalla cittadinanza siano comunque positive anche in una localizzazione come questa. L'amministrazione però non ha il pieno potere di dare attuazione a questa visione». Insomma, per Bosi La Raquette va rilanciata, e se questo non avviene non è per colpa del Comune. L'opposizione però la pensa diversamente.
Pierluigi Dallapina