Serie A
Il Parma e l'incubo rimonte da esorcizzare a Cagliari
I sedici punti persi da situazioni di vantaggio hanno fatto precipitare il Parma, per la prima volta dall'inizio del campionato, in zona retrocessione, alla vigilia di un altro scontro diretto, l'ennesimo negli ultimi due mesi, che non rievoca certo piacevoli ricordi.
Se si parla di «incubo rimonte», la mente torna subito al Cagliari e a Cagliari, dove in quattro freschi precedenti, tra A e B, dal 2019 in poi, la squadra di casa, costretta a rincorrere (in un paio di circostanze anche sotto di due reti), è sempre riuscita a ribaltare o perlomeno riequilibrare il risultato. Un tabù, dunque, da esorcizzare per rialzare la testa e tentare il sorpasso in classifica ai danni dei sardi, che quando incontrano i gialloblù tra le mura amiche non si danno mai per vinti.
Accadde già il 16 febbraio 2019: il neoacquisto Kucka illude i suoi che, però, nel secondo tempo cadono sotto i colpi dello scatenato Pavoletti, autore della doppietta decisiva. Farà più male l'harakiri di due anni più tardi, in una delle ultime chiamate salvezza per il Parma di D'Aversa che, in quella seconda parte di stagione, aveva già scialacquato tante occasioni di rientrare nei giochi. In quel 17 aprile 2021, si assiste a una partita folle: l'uno-due di Pezzella e Kucka spiana la strada, Pavoletti accorcia le distanze ma Man al quarto d'ora della ripresa, ripristina i conti sul 3-1 e ipoteca l'intera posta in palio. Ma il connazionale Marin e, soprattutto, Pereiro al 91' e l'ex Cerri (la sua esultanza sfrenata non passò inosservata) al 94' firmano il clamoroso «ribaltone» che, di fatto, condanna i crociati in anticipo.
Tra i cadetti scenderà la stagione successiva anche il Cagliari che il 3 dicembre 2022, guidato dall'ex Liverani in bilico, riceve Delprato e compagni: Camara allo scadere del primo tempo lancia gli ospiti poi Chichizola scivola e il solito Pavoletti a porta vuota insacca il definitivo 1-1 per la meno dolorosa delle quattro beffe.
La quarta del 30 maggio 2023 resta la più bruciante perché costa, in sostanza, un altro anno di purgatorio. È l'andata della semifinale play-off, aperta dai gol di Benedyczak e Sohm per il Parma di Pecchia che, sopra 2-0, sembra in totale controllo. Poi Ranieri, subentrato a Liverani, inserisce Luvumbo che ne fa due, l'ultimo al minuto 89, e in mezzo si procura il contestato rigore concesso dall'arbitro Colombo e trasformato da Lapadula: è un amarissimo 3-2 tra le polemiche che i ducali non saranno in grado di capovolgere al ritorno.
Ora, di nuovo in serie A, l'atteso confronto animato da una sana voglia di rivincita e che può valere una buona fetta di salvezza.
Marco Bernardini