Collecchio

Addio a «Tilién» Conti, l'«esperto» del Taro

Gian Carlo Zanacca

Addio ad Attilio Conti, Tilién 85 anni, una vita fuori dagli schemi che lo ha portato ad essere un personaggio collecchiese. Con la sua bici, in passato, lo si vedeva tagliare le vie del centro con il suo tratto inconfondibile fatto di classe mista a quella che i latini chiamavano “rusticitas”, quel legame alla sua terra, Collecchio, che, prima di diventare un importante centro industriale, è stata realtà rurale.

Tilien era un uomo di poche parole che ha condotto una vita guidato dalla passione per la natura e per il bello. In passato fu conosciuto a Parma per essere stato negli anni Sessanta commesso da Brandonisio e da Filippo Alpi. Frequentò anche il mondo del rugby, giocò nell’annata 1965-1966, era un giovane aitante che piaceva e che è ricordato per la sua classe innata. Faceva parte della compagnia che frequentava alla fine degli anni Cinquanta la Centrale del Latte. Elegante, dotato di un grande fair play, ha lasciato un segno anche nella sua Collecchio dove era stimato come persona e dove era molto conosciuto. Negli ultimi anni della sua vita Il Taro era stata la sua seconda casa, conosceva il fiume come nessun’altro a Collecchio, ci andava a pescare, a passeggiare e, in estate, a prendere il sole. Era nato a Collecchio il 13 novembre del 1939 per molti anni aveva abitato in via Veneto.

Negli ultimi anni, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, era ospite di una struttura protetta. Con lui se ne va certamente un pezzo della storia di Collecchio, il padre Beniamino aveva lavorato in uno degli storici prosciuttifici del paese, ora scomparso, quello dei fratelli Ferrari, la madre, Irma Pelosi, faceva la sarta. Dopo le scuole professionali, agli inizi degli anni Sessanta, iniziò il servizio militare.

E proprio a Roma, dopo un corso di specializzazione, divenne controllore di volo a Ciampino. Ebbe modo di conoscere personaggi di spicco dell’epoca tra cui Enrico Mattei. In una sua testimonianza, raccolta qualche tempo fa, lo ricordava quando arrivava a Ciampino con l’autista e faceva colazione. «Ebbi modo di conoscerlo personalmente, era una persona tutta di un pezzo, un uomo dalle grandi capacità e qualità che ho potuto apprezzare negli incontri proprio a Ciampino. A volte abbiamo fatto colazione assieme».

Dopo l’esperienza romana il ritorno a Collecchio, per stare vicino ai genitori e poi il pensionamento. Tilién era un uomo generoso, buono che si è adoperato, negli ultimi anni dopo il pensionamento, facendo diversi lavoretti di manutenzione del verde in alcune ville di Collecchio e a Giarola per famiglie illustri del paese. «Se ne va un altro pezzo di Collecchio – dicono alcuni amici – Tilién ci ha lasciato lo charme di un mondo irripetibile di cui è stato protagonista e che non vivremo mai più».