LE AUTOPSIE

Elicottero precipitato a Castelguelfo, nessun malore dei piloti: tutti morti per l'impatto. Focus su errore umano o guasto

Georgia Azzali

L'impatto al suolo. Improvviso. Devastante. Subito dopo il decollo. E la morte praticamente istantanea di Lorenzo Rovagnati, 41 anni, l'ad del colosso brianzolo di salumi, del comandante Flavio Massa, 59, e del collega Leonardo Italiani, 30. Nessun malore dei piloti, perché a causare il decesso di tutti e tre sarebbero stati i traumi gravissimi provocati dallo schianto su uno dei campi della tenuta di Castelguelfo, a 400-500 metri dall'elisuperficie: sono questi i primi dati emersi dalle autopsie effettuate nei giorni scorsi e affidate a Valentina Bugelli, responsabile dell'Istituto di medicina legale di Parma.

Viene archiviata così una delle possibili cause dell'incidente del 5 febbraio: quel mercoledì pomeriggio chi pilotava non perse il controllo del velivolo per un malore improvviso. Rovagnati era stato ritrovato all'interno della cabina, mentre i corpi di Massa e Italiani erano stati proiettati all'esterno. Non è certo chi stesse eseguendo le manovre in quel momento, tuttavia nessuno dei due piloti accusò un problema che si è rivelato fatale.

Uno degli scenari da verificare, naturalmente, anche se forse il più remoto. Le risposte dovranno quindi arrivare dalla consulenza tecnica affidata dal pm Andrea Bianchi, che coordina le indagini, a Stefano Benassi, pilota di lungo corso e ormai da anni chiamato a ricostruire alcuni tra i maggiori disastri aerei che si ricordino. Escluso il malore, ora le ipotesi da analizzare sono sostanzialmente due: l'errore umano o il guasto meccanico, verificando anche eventuali carenze sul fronte della manutenzione. Il quesito posto dal pm è ovviamente molto ampio e comprende anche ipotetiche cause imprevedibili o dovute a terzi, ma è dagli accertamenti di natura tecnica che ci si attende di capire cosa sia avvenuto in quel tardo pomeriggio di nebbia fitta, poco dopo le 19, in fase di decollo. Alle verifiche prenderanno parte anche i consulenti di parte: Francesco Nitti per la famiglia Rovagnati e Luigi Simoncini per la società Hover Fly, che si occupava della manutenzione dell'Agusta AW 109.

Novanta giorni, salvo proroghe, saranno necessari per il deposito della consulenza. I primi passi di Benassi? Fin da subito il comandante, titolare della società Consulenze aeronautiche di Bardolino, ha effettuato dei sopralluoghi nella tenuta di Castelguelfo, dove è rimasto l'elicottero. Ma per procedere con le verifiche, Benassi ha chiesto e ottenuto di smontare la strumentazione di bordo dell'Agusta. Allo stesso tempo verranno analizzate le schede di memoria dell'elicottero. Approfondimenti saranno effettuati anche sui telefonini dei piloti e di Rovagnati già sequestrati dal Ris subito dopo l'incidente. Nelle stesse ore anche l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo aveva aperto un'inchiesta.

Molti fari accesi. Per dare una spiegazione a quei minuti prima dello schianto. Per capire se ci siano responsabilità.