Conservatorio Boito

Dal maestro Chiaravalle (Fedez) agli allievi con Gabry Ponte: cinque parmigiani a Sanremo

Pierangelo Pettenati

Trovare parmigiani (per nascita o per “adozione”) in gara al Festival di Sanremo è sempre molto raro; trovarli in altri ruoli musicali è molto più facile. Nell’edizione che si è appena conclusa erano ben cinque, tre docenti del Conservatorio «Arrigo Boito» nell’Orchestra del Festival e due studenti nel gruppo che ha accompagnato Gabry Ponte.

Partiamo dai professori d'orchestra, in ordine di anzianità di servizio: per Giovanni Boscariol, docente di pianoforte e tastiere pop/rock, è stato il quindicesimo anno: «Cosa posso dire? Che quest’anno abbiamo fatto il record dei record degli ascolti. E che ho avuto la soddisfazione di ottenere un pass per la mia classe di tastiere del Conservatorio: tredici ragazzi hanno assistito alle prove del Festival il 4 febbraio. Erano contentissimi, credo sia stata un’esperienza molto coinvolgente e utile per loro».

Valeriano Chiaravalle, docente di Composizione pop/rock, è all’undicesima partecipazione al Festival di Sanremo, ha iniziato nel 1999 come autore e direttore d’orchestra e ha preso servizio al Conservatorio di Parma da un mese e mezzo: «Questa edizione è stata meno elettronica e più suonata del solito, soprattutto rispetto alla terzultima: una cosa positiva che ha portato a un rinnovo della band. È stato bello suonare con colleghi come Giovanni Boscariol e Fabio Crespiatico con cui ci si rivede sempre con piacere. Il Conservatorio di Parma ha come docenti vere eccellenze per la musica pop, penso anche al maestro Maurizio Campo. Ho partecipato al concorso per insegnare a Parma proprio per il desiderio di lavorare con amici e colleghi che stimo». Fabio Crespiatico, docente di basso elettrico pop-rock, era alla sua prima esperienza: «La mia prima partecipazione, un’esperienza unica salire su quel palco insieme a tanti amici e colleghi è stata un’emozione indescrivibile. È stato un mese di lavoro intenso che ci ha portato alla settimana della kermesse. Un mese che abbiamo affrontato sempre con il sorriso e la consapevolezza dell’alta qualità del lavoro che stavamo facendo. Per questo devo ringraziare il M° Pirazzoli con il quale collaboro da alcuni anni per le trasmissioni in Rai, e che mi ha voluto con lui in questa edizione del Festival».

Infine i due studenti di chitarra, che grazie ai loro insegnanti hanno avuto l’opportunità di suonare sul palco dell’Ariston nella band che ha accompagnato Gabry Ponte. Dice Leonardo Boschi: «Ho realizzato un sogno, per ogni italiano il Festival di Sanremo è l’appuntamento televisivo e musicale dell’anno, e ogni musicista ha l’aspirazione di andarci a suonare prima o poi. Mi ritengo molto fortunato ad aver fatto parte della performance di un ospite di livello internazionale con un team di super professionisti. Sono molto grato dell’opportunità che ho avuto e fiero di aver portato alta la bandiera parmigiana». racconta Agustin Davrieux: ««L’opportunità è nata grazie al nostro maestro di chitarra del Conservatorio di Parma, Giorgio Secco, che ha suggerito il nostro nome a Valeriano Chiaravalle. Da lì è partito tutto: ci hanno coinvolti per suonare l’apertura della serata finale con Gabry Ponte. Ritrovarsi su quel palco, davanti a milioni di spettatori, è un’emozione difficile da descrivere. C’era un’energia pazzesca e la produzione era davvero di altissimo livello. È stato un onore farne parte».

Pierangelo Pettenati