Tribunale
Bastonate alla padrona di un cane «irruento»: condannato
Il cane inseguì il gatto e l'uomo minacciò il cane con un bastone. La padrona del cane minacciò (a parole) l'uomo e l'uomo volse il bastone contro di lei. Non si era alla Fiera dell'est, bensì sulla sponda ovest del torrente. E quella che a prima vista potrebbe sembrare la trama di una canzone di Angelo Branduardi è invece la (presunta) sintesi di una chiassosa vicenda per la quale due vicini si sono ritrovati davanti al giudice, con l'uomo costretto a rispondere di lesioni personali aggravate. Aggravate non per l'entità della prognosi stilata dai medici (dal Pronto soccorso, la donna era stata dimessa dopo che le sue lesioni erano state giudicate guaribili in cinque giorni), ma perché l'aggressione sarebbe stata compiuta con un oggetto contundente.
Era la metà pomeriggio di mercoledì 9 ottobre 2019, nel verde del greto della Parma, lato Oltretorrente. Il futuro imputato, allora 62enne, era all'esterno, sul retro della propria abitazione, nelle proprie faccende affaccendato. E tranquilla lungo il bordo dell'acqua passeggiava la vicina, allora 53enne, con i propri cani: due cuccioli di sei mesi, non proprio lillipuziani, essendo meticci di taglia grande. Né l'uno né l'altro erano al guinzaglio, e all'improvviso uno scattò, pare all'inseguimento di un gatto. Il felino fuggì attraverso un orto vicino. Mossa strategica. Quella che doveva essere la via di fuga più a portata di zampa si rivelò anche il punto d'incontro con un valido alleato, ossia il coltivatore dell'orto in questione.
L'uomo, vedendo invaso il proprio orticello e sentendosi - almeno a suo dire - minacciato dall'intrusione di quel cane che gli correva contro, impugnò il primo bastone che gli capitò a tiro. «Ora lo prendo a legnate» gridò. La proprietaria ribatté che se l'avesse fatto sarebbe fischiato dritto in galera. All'inseguimento tra cane e gatto (che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce) a quel punto era seguito un parapiglia tra umani. Il 62enne (sembra dopo aver risposto che in carcere per «tanto poco» non ci sarebbe finito) avrebbe rivolto le proprie attenzioni non più al cane ma alla padrona, colpendola sulla spalla destra e nella zona cervicale. Almeno è qui che i medici avrebbero riscontrato i segni compatibili con le bastonate sulla pelle della donna che si è presentata al Pronto soccorso.
Alla scena assistette dalla finestra almeno un testimone (che durante il processo ha confermato il racconto della parte offesa). Sul posto, alla fine, intervenne anche una pattuglia della Squadra volante. Con la denuncia della signora si aprì il capitolo giudiziario che si sarebbe concluso ieri: almeno nella sua prima tappa, perché non si escludono eventuali ricorsi in appello. La giudice Francesca Anghileri ha condannato l'imputato a sette mesi di reclusione (uno in più di quanto richiesto dal pm Massimo Porta), con pena sospesa al risarcimento del danno stabilito in 600 euro.
Roberto Longoni