A che punto siamo
Pnrr, volata finale per i cantieri
La scadenza si avvicina ma i lavori procedono.
La maggior parte degli interventi di Comune e Provincia finanziati dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sono regolarmente in corso, o già terminati. La scadenza - salvo eventuali proroghe - è fissata al 31 giugno 2026. A quella data i cantieri dovranno essere conclusi. Rimangono quindi poco più di sedici mesi alle amministrazioni per raggiungere il traguardo.
Gazzetta «sentinella»
L'obiettivo è fare in modo che nemmeno un euro dei fondi stanziati vada perduto. Da qui l'impegno della «Gazzetta» nel verificare, passo dopo passo, lo stato di avanzamento dei principali cantieri in capo a Provincia e Comune. Questo servizio arriva a circa quattro anni di distanza dal primo resoconto sugli oltre trecento progetti territoriali finanziati dal Pnrr, a cui sono seguiti una serie di articoli sull'andamento dei singoli interventi e sull'impegno profuso dai vari enti coinvolti.
Anticipi e ritardi
Confrontando i dati pubblicati nel servizio dello scorso marzo, emergono alcuni ritardi nelle date di fine lavori, ma anche diversi cantieri chiusi in anticipo o con date presunte di fine lavori più vicine rispetto ai tempi prospettati in un primo momento.
Per quanto riguarda il Comune, è previsto che cinque cantieri possano chiudere in anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale e ben prima della scadenza prevista dal Pnrr. La riqualificazione del Palasport, inizialmente prevista entro fine marzo 2026, dovrebbe concludersi alla fine di quest'anno; il nuovo nido nel quartiere Eurosia sarà completato a fine gennaio 2026, con due mesi di anticipo rispetto alle previsioni precedenti.
Anche il grande progetto di housing sociale in via Taro e piazzale Fiume (è prevista la realizzazione di oltre 150 unità abitative e un costo complessivo di 32 milioni di euro, di cui 28 milioni provenienti da Comune e Pnrr) dovrebbe essere ultimato a fine anno, anziché nei primi mesi del 2026 .
I lavori alla sottocrociera dell'Ospedale Vecchio termineranno, pare, a fine settembre 2025, anziché a marzo 2026.
Saranno completati entro l'estate i lavori alla scuola Corazza (anziché a fine 2025). In linea con le previsioni l'intervento alla scuola Micheli, che terminerà dopo l'estate.
Qualche piccolo ritardo riguarda invece i cantieri del nuovo nido nel quartiere Parma Mia - la fine lavori slitta da fine marzo a giugno 2026 - e la palestra inclusiva di Moletolo, per la quale è previsto un identico slittamento dei tempi di conclusione del cantiere.
La Provincia invece, avendo a che fare soprattutto con manutenzioni e lavori che riguardano le scuole, nella maggior parte dei casi deve concentrare i lavori nei periodi di chiusura degli istituti scolastici.
Provincia, tanti lavori finiti
Sono quattordici i cantieri già conclusi dalla provincia, su un totale di diciotto. I lavori terminati sono quasi tutti relativi a manutenzioni, ma spiccano anche l'inaugurazione (lo scorso settembre) della nuova scuola a rotazione in via Monte Nero per gli istituti di viale Maria Luigia, l'ampliamento dell'itis Galilei di San Secondo e la consegna delle prime aule della nuova palazzina in corso di realizzazione all'itis da Vinci. Questo progetto è quello che ha ricevuto lo stanziamento più importante, pari a 14,2 milioni di euro e prevede la costruzione di un plesso da quaranta aule.
L'unico ritardo riguarda la manutenzione straordinaria dell'istituto Bodoni perché il primo affidamento è stato revocato e i lavori, riappaltati, verranno realizzati quest'estate anziché concludersi entro la fine dello scorso anno.
La scuola nel Parco
L'unico progetto che certamente verrà completato ben oltre il termine stabilito per i progetti finanziati dal Pnrr è la scuola nel Parco, la nuova media che sorgerà nell'ex area militare del Castelletto, in via Zarotto. Il ritardo in realtà nasce da un imprevisto: nell'area era presente dell'amianto che è stato bonificato in questi mesi. Il collaudo della bonifica si è appena concluso e i lavori veri e propri stanno per partire.
Il cronoprogramma aggiornato prevede la conclusione dei lavori a giugno 2027, ossia con un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Il ministero dell'Interno ha però concesso una deroga al Comune perché la bonifica dell'amianto ha rappresentato un imprevisto che non poteva essere calcolato inizialmente.
Tanti imprevisti
I progetti finanziati dal Pnrr, anche localmente, hanno dovuto superare vari imprevisti: il più importante è stato il rincaro dei prezzi delle materie prime. Ad esempio, il Comune ha dovuto aggiungere oltre 20 milioni di euro per garantire la giusta dotazione finanziaria.
Fadda: «Grande lavoro»
«Su un totale di 18 progetti legati ai fondi Pnrr - commenta il presidente della Provincia Alessandro Fadda - la Provincia è già riuscita a portarne a termine ben 14. È la dimostrazione di un ottimo lavoro che è stato svolto dal nostro ente. Restano ancora aperti i lavori relativi alla costruzione della nuova scuola all’Itis da Vinci, dove proprio pochi giorni fa abbiamo consegnato le prime 11 aule con laboratorio agli studenti, alle studentesse e al corpo docente». «Costanti - prosegue - sono i monitoraggi anche per le altre opere finanziate dal Pnrr in corso. Considerando che si tratta di lavori legati alle scuole, nelle quali è possibile intervenire solo nei ridotti periodi di assenza della popolazione scolastica, posso dire che l’impegno di tutto il settore dell’edilizia scolastica provinciale e delle ditte incaricate dei vari interventi è stato ottimale».
De Vanna: «All'avanguardia»
«Il Comune di Parma - afferma Francesco De Vanna, assessore ai Lavori Pubblici - si conferma uno degli enti locali all'avanguardia nella gestione delle risorse del Pnrr. Grazie al lavoro coordinato degli uffici, in particolare dei lavori pubblici e di Parma infrastrutture, e all'impegno quotidiano dell'Amministrazione e delle figure tecniche, dimostriamo di essere ancora una volta in linea con le scadenze nazionali ed europee». «Un risultato straordinariamente importante - continua - perché dimostra l'efficacia di una azione amministrativa che mette al centro la vivibilità dei quartieri, il potenziamento delle funzioni, la cura dei luoghi, una visione complessiva di città a misura di persona».
Luca Molinari