PARMA
«Il Regio sarà un teatro sempre più aperto alla città»: il Piano per il nuovo triennio
Il Teatro Regio sta diventando sempre di più casa della comunità, un luogo multifunzionale a disposizione della città: lo ha annunciato il sindaco Michele Guerra durante la commissione consiliare presieduta da Priamo Bocchi, dedicata alla presentazione del Piano programmatico del Teatro per il triennio 2025 - 2027 ad opera del Sovrintendente Luciano Messi.
«Il Regio incide molto sul bilancio del Comune - ha sottolineato il sindaco - che contribuisce più dello Stato e ben più della Regione. Anche per questo abbiamo chiesto al sovrintendente di farsi carico della funzione sociale nell’uso della struttura, aprendo le porte alla realtà del territorio. E abbiamo evidenziato anche la necessità di riequilibrare gradualmente il budget fra Festival Verdi (che sta riscuotendo notevole successo, ma assorbe buona parte delle risorse) e la Stagione Teatrale, che risponde soprattutto alle esigenze del territorio. E devo dire - ha concluso - che su entrambe le questioni abbiamo trovato ampio ascolto da parte della dirigenza teatrale. I primi risultati si vedono già ora con Il Barbiere di Siviglia, che ha registrato il sold out».
La sottolineatura di Guerra (presidente della Fondazione) ha trovato eco anche nelle parole del vicesindaco Lorenzo Lavagetto, ed ha avuto piena conferma nella relazione del sovrintendente Luciano Messi, che ha tracciato le linee da seguire nel triennio, indicando nella produzione artistica identitaria, nella forte relazione con il territorio e nella ricerca di nuovo pubblico gli obiettivi fondamentali da perseguire: «Il triennio presenta qualche rischio ma anche nuove opportunità di rilancio - ha spiegato Messi - per effetto delle modifiche normative previste per il settore. Purtroppo dovremo fare ancora i conti con il disallineamento fra la programmazione (diversi contratti sono già firmati) e la certezza di erogazione delle risorse. Positivi invece gli effetti degli interventi realizzati con il Pnrr, che produrranno un forte efficientamento dal punto di vista energetico. Il Regio sarà quindi sempre più sostenibile dal punto di vista sociale, economico ed ambientale, e i due eventi principali saranno equilibrati».
Rispondendo alle domande dei consiglieri, Messi ha spiegato che la sostituzione degli abbonamenti con i carnet di biglietti del Festival Verdi consentirà maggiore flessibilità fra le serate di spettacolo, gli spettatori sono in crescita e gli acquirenti del carnet 2024 avranno la prelazione per il 2025.
Quanto ai concerti estivi al parco Ducale, il vicesindaco ha spiegato che la stagione si farà, ma bisognerà fare i conti con gli effetti dei tagli ai Comuni.
Dai numeri portati dal sovrintendete per il piano triennale, risulta che il budget del Regio è di oltre 14 milioni l’anno. Il 51% delle attività viene sostenuto da contributi pubblici, il 22% da risorse private e il 27% da entrate proprie (biglietti, noleggi ecc.).
Sul versante dei costi, figura in crescita la voce relativa al personale per effetto del contratto di lavoro. Le spese di produzione incidono per il 46% sul Festival Verdi, per il 39% sulla Stagione Lirica, il resto su altri eventi prodotti dal Teatro. Fra le attività artistiche, la lirica prevede due nuove produzioni e 50 alzate di sipario l’anno con 35.000 spettatori. Si aggiungono almeno 25 spettacoli di danza e 5 concerti. Per Regio Young sono previste 20 rappresentazioni l’anno con 10.000 spettatori e 50 scuole coinvolte. Ci sono poi gli eventi collaterali di Verdi Off (200 eventi con 15.000 partecipanti l’anno), Regio Insieme (20 laboratori con 300 partecipanti) e Regio in Tour (almeno 3 eventi con oltre 200 partecipanti).