Tragedia di Corcagnano

Maurizio Michelangelo Netto, tecnico di valore e pilastro dell'Assistenza pubblica

Michele Ceparano

Attento al sociale e sempre dalla parte dei più fragili, impegnato nel volontariato e pilastro dell'Assistenza pubblica. Amante delle moto e della compagnia. Inoltre, il lavoro come geometra al Consorzio della bonifica parmense dove si è distinto per la sua conoscenza della nostra montagna. Maurizio Michelangelo Netto, il 67enne deceduto ieri mattina a Corcagnano in un incidente stradale, era molto conosciuto in città ma non solo. Originario di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, si era trasferito a Parma, dove viveva nella zona del Cristo, da tantissimi anni. Dagli Ottanta fino al 2016, quando era andato in pensione, aveva lavorato al Consorzio della bonifica come tecnico del distretto collinare-montano dove, tra l'altro, fu responsabile della zona di Corniglio. «Serio e preparato - lo ricorda Dimitri Costa che nell'ente per anni è stato suo stretto collaboratore e ora svolge le stesse funzioni - qui in Bonifica si è fatto apprezzare per la sua competenza e anche per il suo saper trattare con le persone».

Parlando con i suoi ex colleghi si scopre che era anche un artista, passione ereditata dal padre. «Componeva opere astratte - spiega ancora Costa - ma sempre con riferimento all'attualità e, in special modo, alla pace. Era un pacifista convinto e di lui mi ricordo un quadro materico contro la guerra, avvolto dal filo spinato. Un'opera di grande suggestione». Amava anche viaggiare ma non nei «luoghi commerciali. Voleva vedere il mondo vero, tanto che poco tempo fa era stato in Giordania. Inoltre aveva organizzato e partecipava ai cammini della pace».

Ma Netto era anche molto attivo nell'Assistenza pubblica. «Era con noi da tre anni - lo ricorda il presidente Maurizio De Vitis - ed era un volontario prezioso». Con la realtà di viale Gorizia, aggiunge il comandante Stefano Aimi, «ha prestato servizio nel trasporto disabili, sulle ambulanze, in cui ultimamente era maggiormente impegnato, e sull'ambulanza veterinaria. Era uno di noi e sapere “in diretta” quello che gli è successo ci ha colpito tantissimo. Ci mancherà la sua grande disponibilità e affidabilità». Come mancherà ai tanti amici che aveva in città ma anche a Felino. Come Ageo «Jimmy» Lazzari, ex collega alla Bonifica e suo amico da oltre vent'anni, a cui lo legava la passione per la moto. «Abbiamo fatto tanti giri insieme - racconta - in Toscana, ma anche in Val Brembana e Valpolicella. Conosceva tante trattorie e sapeva sempre dove fermarsi. Era un motociclista esperto e anche prudente. Ancora non mi capacito di quello che gli è accaduto».

M.Cep.