EX COBIANCHI
Mosaico romano torna alla luce sotto piazza Garibaldi
Il futuro dell'ex Cobianchi era scritto nel suo passato. È bastato scavare sotto il pavimento dell'ex albergo diurno per capire che piazza Garibaldi «nascondeva» un tesoro di inestimabile valore archeologico: reperti di epoca romana legati all'antico foro cittadino.
Gli indizi - connessi ai ritrovamenti passati - portavano tutti in questa direzione, come riportato dalla «Gazzetta» in un servizio pubblicato lo scorso 26 gennaio. La conferma è arrivata ieri mattina, durante il sopralluogo effettuato dal sindaco Michele Guerra e da Francesco De Vanna, assessore ai Lavori pubblici, assieme alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio. Per l'occasione il sindaco ha annunciato che l'ex Cobianchi diventerà uno spazio museale sulla Parma romana.
I lavori di consolidamento all'ex Cobianchi, diretti da Parma Infrastrutture, sono stati anticipati da indagini preliminari a livello archeologico. Si tratta della quarta campagna condotta negli stessi spazi dopo quelle della primavera del 2009, dell'estate 2010 e dell'autunno 2019. In tutte le occasioni erano emersi reperti di epoca romana, riconducibili a un'area contigua all'antico foro cittadino. Stavolta però gli scavi hanno fatto tornare alla luce una porzione del pavimento da cui è stato staccato il mosaico del Centauro, oggi esposto nella sezione romana del museo archeologico cittadino, recentemente riallestita nel complesso monumentale della Pilotta.
La scoperta, secondo gli esperti, appare di fondamentale importanza per varie ragioni. Ora infatti è possibile collocare esattamente nello spazio (georeferenziare) una delle testimonianze più rappresentative della Parma romana. L'analisi del contesto archeologico consente inoltre di trarre alcune considerazioni preliminari che potranno essere confermate con futuri scavi.
I vicini scavi condotti nel 1948 per la costruzione dell'ex sede Bnl, avevano portato alla luce altri pavimenti e strutture che fanno pensare come tutta quest'area a ridosso del foro, avesse una funzione residenziale. Anche il soggetto scelto per il mosaico, un centauro ricco di riferimenti al dio del vino, può associarsi a uno spazio domestico-conviviale, come il vano tricliniare (il locale dove veniva servito il pranzo) di una domus. Solo la prosecuzione degli scavi potrà offrire risposte. Da qui l'intenzione della Soprintendenza, in accordo con il Comune, di ricercare ulteriori fondi per effettuare nuove indagini.
«Abbiamo stanziato 4 milioni per il consolidamento dell'ex Cobianchi - dichiara il sindaco - e quando ci siamo interrogati sul suo utilizzo, abbiamo posto la nostra attenzione all'ambito storico e archeologico, riflettendo sul fatto che in quell'area si trovava l'antico foro romano. Ora, osservando quanto sta riemergendo, non possiamo che essere molto soddisfatti della scelta intrapresa». «Il riaffiorare di una parte importante della Parma romana - prosegue - ci dice quello che sarà il futuro dell'ex Cobianchi. L'area diventerà uno spazio museale che permetterà, al pari del ponte romano, di avere uno sguardo unico su un momento fondativo di Parma come quello dell'epoca romana».
Secondo Guerra, «ci troviamo davanti a un momento storico per la città». «Ora - precisa - confrontandoci con la Soprintendenza, svilupperemo un intervento che dovrebbe durare un paio di anni e che terrà insieme il consolidamento con gli scavi archeologici».
«Le indagini archeologiche preliminari condotte sino ad ora - afferma la soprintendente Maria Luisa Laddago - rivelano uno scenario molto interessante, tanto che è intenzione della Soprintendenza chiedere fondi ministeriali immediatamente disponibili per proseguire queste prime ricerche. Una riscoperta che definirei “provvidenziale” per il futuro utilizzo degli spazi dell’ex Cobianchi. L'auspicio, una volta messi in sicurezza i locali ipogei, è di poter procedere, di concerto con l'Amministrazione comunale, con uno scavo estensivo dell'area non solo al fine di ottenere risposte importantissime sull'area dell'antico foro romano della città, ma anche di poter progettare insieme una valorizzazione che renda questi spazi fruibili per tutti i cittadini».
Francesco De Vanna ribadisce che «l'ex Cobianchi sta rivelando tesori nascosti che si stanno manifestando in tutto il loro splendore». «Questo dimostrata l'importanza e il significato di questo investimento - aggiunge -. Ora si faranno i necessari accertamenti di natura archeologica per tracciare il percorso futuro. Ringrazio la Soprintendenza, gli uffici tecnici del Comune e Parma Infrastrutture per questa prima fase di indagine archeologica che già rappresenta un importante risultato per la città».
Luca Molinari