NEVIANO

I cento anni di Lina Corradi che ha saputo sventare una truffa

Grande festa nei giorni scorsi per Avelina «Lina» Corradi, che nella sua «capannina» a Monchio di Sasso ha festeggiato un secolo di vita, attorniata dai nipoti, dagli amici, e da alcuni ospiti speciali.

A rendere omaggio alla centenaria infatti era presenti il sindaco di Neviano degli Arduini Raffaella Devincenzi, il comandante della stazione di Neviano Giovanni Fusillo con alcuni militari della caserma, il parroco della Nuova parrocchia di Neviano don Giandomenico Ferraglia insieme a don Filippo Zappettini.

Nata il 24 febbraio 1925 nella località di Neviano, la donna ha una lunga storia che l’ha portata a vivere diversi anni lontana dal suo paese. Come nelle storie di tante giovani, appena 18enne va a Milano a servizio di alcune famiglie.

Poi la decisione di andare all’estero, in Svizzera, dove rimane per 40 anni. Prima facendo la commessa, poi a servizio in un negozio di abbigliamento, la centenaria si integra perfettamente alla realtà di Zurigo, «una grande lezione di vita» ama ricordare. Impara il tedesco e stringe rapporti che ancora oggi proseguono, come testimoniato dalle chiamate giunte per il suo compleanno.

Una vita semplice, tra lavoro e la passione per i viaggi: ogni anno amava trascorrere un mese di ferie in Kenya. Raggiunta l’età della pensione, rientra per un periodo a Milano, poi torna a casa, in quella che ama chiamare «la mia capannina». Determinata e autonoma, vive da sola, potendo contare sull’aiuto dei nipoti Gilberto e Enzo, e le loro mogli Marisa e Carla. Per i nipoti, figli della sorella Anna morta a soli 65 anni, è come mamma. La festa è stata l’occasione per rivolgere un sentito ringraziamento ai carabinieri per il loro tempestivo intervento in occasione di un recente tentativo di truffa. Nei mesi scorsi, la signora aveva ricevuto una chiamata da un sedicente maresciallo dei carabinieri che le chiedeva di consegnare del denaro per aiutare suo figlio, coinvolto in un incidente stradale. Non avendo figli, ha immediatamente capito che si trattava di una truffa e ha allertato la caserma di Neviano. Giunti a casa sua per verificare che non ci fossero persone sospette, i militari hanno espresso ammirazione per il suo comportamento attento e prudente.

Diversi gli omaggi che hanno arricchito la festa. Il sindaco Devincenzi le ha consegnato una targa a nome dell’amministrazione per ricordare l’importante traguardo raggiunto; i carabinieri le hanno donato il Calendario storico istituzionale», un «Thun» esclusivo dell’arma dei carabinieri e un bouquet di primule, simboli di stima, sentita vicinanza e riconoscimento per la sua saggezza e determinazione.

Maria Chiara Pezzani