ALLARME

Furti, nel mirino le località di montagna

Maria Chiara Pezzani

Nelle ultime settimane sono diversi i furti e i tentativi registrati in diverse zone della provincia. Un fenomeno che non ha confini, dalla Bassa alla zona della Pedemontana, che ha visto coinvolgere inaspettatamente anche i paesi di montagna, turbando la tranquillità dei piccoli centri, non certo abituati ad avere problemi di sicurezza.

Gli episodi sono sempre simili. I malviventi colpiscono tra il tardo pomeriggio e la serata, approfittando dei momenti in cui nelle abitazioni non si trova nessuno, forzando porte e finestre per entrare e buttare all’aria armadi e cassetti, nel tentativo di trovare gioielli e soldi.

Si arraffa tutto ciò che ha valore e che con facilità si può portare via. Ai proprietari resta la rabbia della proprietà violata e i danni causati dall’effrazione. Una “cartografia” degli episodi che viene mostrata anche dai social, dove gli episodi vengono condivisi dalle vittime, che raccontano l’avvenuto, mettono le foto della devastazione che si sono trovati al rientro. Racconti carichi di rabbia, in particolare per chi si trova a subire un furto per la seconda volta.

A destare particolare scalpore poi sono gli episodi avvenuti nei piccoli paesi di montagna. È di pochi giorni fa la notizia dei furti che hanno colpito la comunità di Bore, turbando la tranquillità della comunità. Una situazione accompagnata dalla crescente preoccupazione dei residenti e del sindaco di Bore, Diego Giusti, che aveva richiesto un maggiore presidio sul territorio. «Confidiamo nelle forze dell’ordine nel fornirci un maggior numero di unità sul territorio, considerato che negli ultimi mesi si sono viste ridotte di gran numero» aveva detto.

Una situazione diffusa anche nell’Appennino Est. Un furto è stato denunciato a Scurano, mentre a fine gennaio era toccato a Corniglio, dove da anni non veniva denunciato un furto in un’abitazione. «Pensavamo di essere in un’isola felice» aveva commentato il sindaco di Corniglio, Paolo Quagliaroli.

Ma la preoccupazione non è solo per i furti. Parallelamente infatti sono sempre più frequenti i tentativi di truffa, spesso segnalati anche alla «Gazzetta». Le modalità sono sempre le stesse, con chiamate al telefono che danno notizia di un incidente accorso ad un parente, spesso un figlio. Anche in questo caso i malviventi non conoscono confini e il fenomeno tocca gran parte del territorio, dalla Bassa alla montagna. Grazie alla campagna di sensibilizzazione fatta dalle forze dell’ordine e alla diffusione sempre più capillare delle tecniche utilizzate anche sulla stampa, molte persone hanno compreso di essere di fronte ad una truffa. Altre invece sono purtroppo cadute nella rete dei malviventi. Vicende che lasciano pesanti strascichi sulle vittime.

Maria Chiara Pezzani