INTERVISTA
Tozzi: «L'orchestra darà una nuova veste ai miei brani»
Il Teatro Regio si prepara ad accogliere una delle icone più amate della musica italiana. Giovedì alle 21, Umberto Tozzi salirà sul prestigioso palco cittadino per una tappa speciale del suo «L’ultima Notte Rosa – The Final Tour». Un appuntamento imperdibile per i fan del cantautore torinese, che con questo tour mondiale si appresta a dare l’addio alle scene live dopo 50 anni di carriera straordinaria. L’evento si inserisce nella decima edizione della rassegna «Tutti a Teatro 2024/2025», organizzata da Caos Organizzazione Spettacoli con il contributo di Arci Parma. Gli ultimi biglietti disponibili possono essere acquistati tramite il circuito Ticket One. Per il pubblico sarà l’ultima occasione di ascoltare dal vivo i brani che hanno segnato intere generazioni: da «Gloria» a «Ti Amo», passando per «Tu» e «Notte Rosa». Tozzi si esibirà nei teatri più prestigiosi del mondo, portando sul palco una big orchestra di 21 elementi per arricchire il suono delle sue intramontabili melodie: «Era un sogno che volevo realizzare. Ho sempre considerato la mia musica molto vicina a un’idea sinfonica e volevo darle ancora più valore nei live. L’orchestra darà una nuova veste ai miei brani, rendendo indimenticabile ogni esibizione».
Come sta vivendo questa tournée d’addio?
Con grande emozione e gratitudine. Salire sul palco è sempre una gioia immensa. Voglio celebrare questi anni di musica insieme al mio pubblico, nei luoghi più suggestivi del mondo. Certo, è faticoso, ma ogni concerto è un’esperienza unica».
Ha detto di pensare spesso a come sarà l’ultimo concerto...
«So già che sarà molto intenso. Ho avuto il privilegio di una carriera lunga e ricca di soddisfazioni. Ma immaginare che tutto questo finisca fa effetto. Sono consapevole che ogni cosa ha il suo tempo e questo è il momento giusto per concludere. Sono sicuro che alla fine del tour mi scapperà una lacrima».
Il tour toccherà quattro continenti ma potrebbe allungarsi ancora. C’è una data finale già stabilita?
«No, non abbiamo fissato una scadenza. Al momento sono previsti quasi 60 concerti tra Italia e estero, ma il tour potrebbe continuare. Finché avrò energia e voglio salire sul palco».
Molti artisti annunciano il ritiro per poi tornare sulle scene. Lei esclude un ripensamento?
«Il mio progetto è questo e intendo portarlo fino in fondo. Poi vedremo cosa riserverà il futuro. Ma il tour resterà il mio ultimo viaggio musicale».
Ha in programma anche un nuovo album. Cosa può anticipare?
«Sono passati quasi dieci anni dal mio ultimo album con canzoni nuove. È arrivato il momento giusto per tornare a scrivere. Uscirà il prossimo autunno e sono felice di poter presentare qualche brano inedito durante il tour. La musica per me resta una passione inesauribile».
Cosa consiglierebbe ai giovani artisti che si trovano a gestire un successo rapido e spesso travolgente?
«Oggi il mondo della musica è cambiato, tutto è più veloce e le esigenze di mercato sono diverse. Direi loro di non perdere mai la passione e la voglia di sognare. Io stesso devo ringraziare chi mi ha sostenuto e guidato, come Giancarlo Bigazzi, una figura fondamentale nella mia carriera. Serve talento, certo, ma anche le persone giuste intorno».
Cosa si augura per il futuro, una volta spenti i riflettori sui palcoscenici?
«Spero di potermi dedicare a nuovi progetti che mi stimolino a livello mentale e creativo. Forse mi prenderò del tempo per me stesso, forse troverò altre strade per restare legato alla musica. Ma una cosa è certa: questo tour è il mio modo di ringraziare il pubblico per avermi accompagnato in questo meraviglioso viaggio».
Pietro Razzini