FIDENZA
«Super Francesco» vince due argenti agli Special olympics
Un trionfo per il giovane fidentino Francesco Mosca, atleta del team Il Faro 23, che ha conquistato uno straordinario secondo posto nella corsa con racchette da neve nei 200 metri e un argento anche nella staffetta, ai Giochi mondiali invernali special olympics di Torino.
Un’ emozione per la comunità fidentina, che ha tifato per «Francy», sostenendolo in questa avventura. Ma non solo: anche gli amici salsesi de Il Faro 23, hanno fatto il tifo per il «loro» atleta. Un risultato incredibile che premia la sua determinazione, il suo impegno e la sua passione. Il sindaco Davide Malvisi, orgoglioso di Francesco a cui è legato da affettuosa amicizia, ha così commentato il suo risultato: «Francesco è un esempio di forza e inclusione, un ragazzo che ha saputo superare ogni ostacolo con il sorriso e con la voglia di mettersi in gioco. Già premiato come Fidentino dell’anno lo scorso ottobre, oggi dimostra ancora una volta quanto sia straordinario. Francesco non ha solo rappresentato la nostra città, ma ha portato alto il nome dell’Italia in una competizione mondiale che celebra lo sport e l’inclusione. Tutta Fidenza è orgogliosa di te, Francesco. Continua a brillare e a ispirare con il tuo esempio».
Quando è arrivato a Sestriere, Francesco ha avuto qualche momento di comprensibile smarrimento: «Mi sono spaventato, perché c’è stato lo sparo , ossia lo starter, che mi ha dato un po’ fastidio, però ho pensato solo a correre». Ma quello starter non è tanto diverso dal rumore dei fuochi d’artificio che Francesco adora, così come tutte le luci e il Natale. Francesco Mosca è stato intervistato durante la sua avventura ai giochi invernali, dove è stata raccontata la sua storia. Una storia che inizia poco dopo la sua nascita perché è stato adottato da una famiglia fidentina nel marzo 2003. Francesco quando è arrivato, non era un bambino socievole, non giocava, non parlava e gattonava. La diagnosi che era stata riferita dai medici di Forlì, dove allora risiedeva, non parlava di sindrome autistica, ma solo dopo qualche anno, grazie alla Fondazione bambini e autismo di Pordenone, i genitori sono riusciti a inoltrarsi in questo mondo complesso e variegato che è il disturbo dello spettro autistico. Con fatica e perseveranza, grazie anche alle famiglie e a tanti amici, Francesco ora è un ragazzo socievole, trainante, capace di farsi volere bene dalla maggior parte delle persone che incontra.
La famiglia è sempre stata un punto di riferimento nella sua vita, con la mamma Luigia, il papà Enrico e il fratello Nicolò. Un esempio, quello di Francesco, che servirà a dare la carica a tanti altri ragazzi.