Langhirano

Addio a Nicola Bonati, morto a soli 49 anni

Maria Chiara Pezzani

Langhirano Le parole sembrano non bastare nel tentativo di raccontare quanto ha rappresentato per la comunità. Per il suo impegno inesauribile nelle diverse realtà in cui si è speso, esempio raro di altruismo, di disponibilità, di affezione al paese. La notizia della scomparsa di Nicola Bonati, per tutti il «Bona», ieri mattina si è diffusa presto nella sua Langhirano, che ha perso un pezzo di quel cuore pulsante che rende la comunità una grande famiglia. 49 anni, Bonati era un fratello per tanti, un amico, una presenza spesso discreta ma certa, la cui scomparsa oggi lascia smarriti tutti coloro che hanno condiviso con lui un pezzo di cammino e nelle diverse forme del suo impegno. Nella parrocchia e nelle associazioni sportive, Asdb Langhiranese e nel Vengo Lì. Tante le vite che si sono intrecciate, i volti e le voci di una comunità che si unisce al dolore della famiglia, della madre Lidia, dei fratelli Davide e Cecilia, e delle adorate nipoti Ludovica e Carlotta.

«Il Bona è stato per noi un esempio da seguire fuori e dentro il campo – racconta la dirigente della Langhiranese Elisa Delsoldato a nome della società -. Da giocatore, mister e dirigente, i ruoli negli anni all’interno della Langhiranese, si è sempre contraddistinto per i suoi valori: mai una parola fuori posto, sempre un sorriso per tutti. Dotato di un umiltà e di una bontà senza limiti, sempre pronto a tendere la mano quando qualcuno aveva bisogno. Era il nostro Mastro Grigliatore: l’apertura della stagione del torneo era la sua, con la prova qualità sui salamini alla griglia. Amato dai bimbi più piccoli della Scuola calcio e stimato dagli adulti della prima squadra. Un esempio da seguire per tutti. Il vuoto che lascia è assordante e avremo l’ostico compito di colmarlo attraverso i suoi insegnamenti». Una presenza preziosa anche nelle fila del Vengo Lì, i cui colori ha portato lungo il Cammino di Santiago, una delle tante esperienze che ha vissuto. «Consigliere dell’associazione da sempre, è stato runner nel gruppo di corsa, giocatore prima e poi allenatore e preparatore atletico sia della squadra maschile, con cui ha vinto 4 campionati, sia nel calcio a 5 femminile – raccontano dalla società -. Una persona sempre disponibile, un supporto importante nei nostri eventi, come la Monte Sporno trail, anche in quell’occasione dietro alla griglia. Un amico con tutti, una persona impossibile da sostituire». «Costruttore, testimone e animatore». Così l’amico Attilio Tosini ricorda il «fratello» Nicola, anima nelle diverse attività parrocchiali. «Era tra i costruttori dell’annuale presepe, seguendo le orme del padre Claudio – spiega -. È stato animatore per diversi anni, adorato dai ragazzi grazie alla sua capacità innata di interfacciarsi con i giovani. Pellegrino che ha percorso il Cammino di Santiago, volontario in Bosnia, aveva messo a disposizione dei più giovani la sua testimonianza e il racconto delle sue esperienze per aiutarli a crescere, a conoscere il mondo. Era sempre disponibile per ogni necessità. Aveva un unico difetto: non sapeva mai dire di no».

Una persona che sapeva ispirare. «Se sono partito per il mio primo cammino lo devo a lui. La sua forza di volontà mi ha colpito, il suo racconto è stata una molla per partire – racconta Enrico Fereoli -. Nel mio ultimo cammino ho condiviso con lui foto e immagini del viaggio ed era felice di questo. È stato davvero un esempio».

Maria Chiara Pezzani