Fidenza
Ferì il vicino, condannato il pistolero con il revolver a gas
Vicini, troppo vicini i due uomini che per questioni di domicilio spesso si incontravano nelle scale o sul pianerottolo. Uno, allora 61enne, di origini campane, era un inquilino, l'altro, fidentino di sei anni più giovane, era suo dirimpettaio: nell'alloggio di fronte abitava la fidanzata.
Non è dato sapere se tra i due sia stata antipatia fin da subito. Di certo, la storia prese una brutta piega la sera in cui il 55enne forò una parete con un trapano, per fissare una mensola pericolante. La mensola rimase su, ma la situazione precipitò.
Era da poco trascorsa l'ora di cena: il vicino - stando alle accuse - bussò con rabbia alla porta, l'altro aprì e parve che bastassero poche parole perché le acque si calmassero. Non era così: poco dopo, l'altro sarebbe tornato a bussare con una mazza. Un paio di giorni dopo, sguardi in cagnesco per le scale, un «cosa vuoi?» (magari sibilato con altri termini) ed ecco che dal 61enne sarebbe partito uno sputo in faccia con conseguente colpo di mazzetta parato con il braccio dall'altro. Scattarono denunce incrociate, e sembrava ci si affidasse alla legge per dirimere i conti in sospeso. Solo la canzone «Iamme, iamme» sparata a tutto volume dal vicino della coppia a ogni ora sottolineava il clima tutt'altro che disteso. Una barriera acustica, avrebbe sostenuto il 61enne, «per proteggersi dalle grida dei due, sempre intenti a litigare».
E si arrivò allo spargimento di sangue. A provocarlo sul pianerottolo della tensione furono i colpi a bruciapelo sparati il 13 giugno 2022 con una pistola a gas, caricata a pallini tondi di gomma. L'altro, colpito all'avambraccio, al naso, al petto e alla schiena, rimediò una prognosi di 15 giorni. Il 61enne oggi 63enne una condanna a 8 mesi (pena sospesa) da parte del giudice Giuseppe Saponiero: un mese in meno della richiesta del pm Lino Vicini.
rob.lon.