ISTRUZIONE

Al San Paolo, la nuova sede regionale della scuola dell'amministrazione

Pierluigi Dallapina

Avrà sede a Parma, nel complesso di San Paolo, il polo territoriale per l'Emilia Romagna della Sna, la Scuola nazionale dell'amministrazione presieduta da Paola Severino, ex ministro della Giustizia durante il governo Monti. La scuola, nata a fine anni '50 e con sede a Roma, ha l'obiettivo di selezionare e formare i funzionari e i dirigenti della pubblica amministrazione.

Nei giorni scorsi Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, ha firmato il decreto che assegna ufficialmente a Parma (in corsa c'era anche Bologna) il polo territoriale. Questo risultato è frutto di un percorso lungo, iniziato nel 2023, quando il Comune, insieme all'Università e alla Fondazione Collegio europeo, inviò formale richiesta alla Regione di sostenere la candidatura di Parma. All'epoca il governatore era Stefano Bonaccini. Al momento non c'è ancora una data per l'avvio delle lezioni: verosimilmente potrebbero partire da settembre.

Il ministro Zangrillo

«L’istituzione del Polo formativo a Parma conferma la volontà di valorizzare le eccellenze dei nostri territori», afferma il ministro Zangrillo. «La formazione è un investimento imprescindibile per rendere le nostre organizzazioni più moderne e all’altezza delle sfide presenti e future. In questo modo prepariamo le persone a guidare i processi di innovazione per offrire servizi capaci di rispondere alle esigenze sempre nuove di cittadini e imprese. Per questo è fondamentale offrire percorsi di formazione volti a sviluppare competenze trasversali su temi strategici d’interesse del territorio. Vanno proprio in questa direzione le numerose iniziative promosse dal Dipartimento della Funzione pubblica per rafforzare le competenze del capitale umano. Una pubblica amministrazione preparata è una risorsa strategica per il Paese e la presenza a Parma del Polo formativo rappresenta un'opportunità concreta di crescita e sviluppo per la città e per l’intera Regione».

Il punto della Regione

«Da una parte la struttura assicurerà l’alta formazione specialistica grazie al coinvolgimento delle istituzioni universitarie, dall’altra favorirà il dialogo tra gli enti locali e le amministrazioni centrali. E saprà intercettare e accogliere i migliori studenti e docenti, in coerenza con la nostra legge regionale sull’attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti a elevata specializzazione», affermano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e il vicepresidente con delega all’Università, Vincenzo Colla, che sottolineano quanto sia prestigiosa la nuova sede della scuola.

«Il territorio di Parma è noto, fuori dai confini regionali, per le sue eccellenze in diversi ambiti produttivi, dell’innovazione e della conoscenza, come quelli alimentare, farmaceutico e ingegneristico, ospita un’università autorevole ed è sede di istituzioni internazionali quali l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Per questo, come Regione, l’abbiamo scelto quale contesto ideale per la formazione della classe dirigente pubblica del futuro».

Il presidente e il suo vice sostengono che la «formazione di alto profilo» potrà contribuire «a rafforzare i servizi per le cittadine e i cittadini con benefici per l’intera collettività».  Per i due si tratta quindi di «un’opportunità di crescita per tutta l’Emilia-Romagna che potrà contare su una nuova leva di professionisti capaci di affrontare con nuovi strumenti e idee, le sfide, attuali e future, di chi opera per la gestione e l’amministrazione dei beni pubblici».

Il sindaco Guerra

«Appena abbiamo visto l'opportunità di portare a Parma la sede regionale della Sna, ci siamo mossi molto compatti. Comune e Università erano in testa, coinvolgendo anche la Fondazione Collegio europeo», premette il sindaco Michele Guerra, che nel 2023 aveva scritto all'allora presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per sostenere, in modo forte, la scelta di Parma.

«Non era un risultato semplice, perché per essere designati come polo territoriale occorrono diplomazia, un alto numero di incontri ed una candidatura molto seria da parte della città, che deve far capire di avere i luoghi adatti alla scuola, oltre ad un contesto socio culturale in grado di garantire che il polo territoriale funzioni». Guerra ricorda che fin dai primi incontri con l'ex presidente Stefano Bonaccini e con l'ex assessore Paolo Calvano la Regione aveva dimostrato un'apertura alla candidatura parmigiana. Una lunga serie di incontri tra Parma e Roma ha poi fatto il resto.

«Siamo così riusciti a portare un'eccellenza formativa nazionale ad avere una sua sede a Parma. Una sede che negli anni crescerà e che porterà qui persone, docenti, studenti e che permetterà di formare quella che diventerà la classe dirigente pubblica utile al nostro Paese. Questo è un grande investimento, ed è ciò di cui la nostra città ha sempre più bisogno per essere connessa a livello nazionale con quelli che sono i centri forti della formazione, dell'educazione e della pubblica amministrazione».

Il Collegio europeo

Un ruolo chiave nell'arrivo del polo territoriale della Sna a Parma lo ha giocato Cesare Azzali, in qualità di presidente della Fondazione Collegio europeo, che aveva messo il nome di Parma sul tavolo durante un incontro con la presidente della scuola, Paola Severino. «La scelta del Governo di localizzare a Parma la sede della Sna per l'Emilia Romagna è motivo di grande soddisfazione, perché tiene conto della particolare vocazione europea del nostro territorio, che ha l'Efsa, la Scuola per l'Europa ed il Collegio europeo. L'auspicio è che grazie all'apertura di questa scuola, il Collegio possa trovare le condizioni per promuovere e valorizzare la propria vocazione a fare formazione nelle politiche dell'Unione europea, avendo particolare cura di promuovere quegli aspetti che sono di maggiore interesse per chi si occupa di pubblica amministrazione».

Università in campo

«Ulteriore traguardo di prestigio per la nostra città», commenta il rettore Paolo Martelli. Un traguardo, sostiene, che permette a Parma di rafforzare «ancora di più il proprio status di polo culturale e formativo di eccellenza. Il percorso che ha portato fin qui è stato condotto in squadra e continuerà come gioco di squadra, con l'apporto fattivo di tutte le realtà coinvolte. L'Università di Parma avrà un ruolo rilevante e fornirà con grande partecipazione il proprio contributo in termini di saperi e di competenze, con percorsi ad hoc proposti da nostre e nostri docenti».

Il dg del Comune

Pasquale Criscuolo, in qualità di direttore generale del Comune, è stato il «tecnico» che ha seguito nel dettaglio la partita del nuovo polo territoriale della Sna. «Questo risultato è frutto di un lavoro di squadra importante tra Regione, Comune, Università e territorio, ad ulteriore prova che la forte sinergia premia sempre. Quella di Parma è la quinta sede territoriale riconosciuta a livello nazionale. La formazione è uno dei principali motori di cambiamento e rigenerazione della pubblica amministrazione». Per Criscuolo, la scuola permetterà a Parma di «diventare un punto di riferimento nazionale».

Pierluigi Dallapina