Gtalk, si parte

«Patentino digitale per navigare sicuri»

Anna Pinazzi

Dalla tutela alle opportunità. Dai rischi, alle infinite possibilità. Passando per la sicurezza, l'educazione, l'etica. Questo il «viaggio nella Rete» che offrirà, martedì al Teatro Due, Gtalk, il convegno dedicato a «Giovani, educazione, digitale», organizzato dalla Gazzetta di Parma. Esperti, istituzioni, avvocati, sportivi e influencer si confronteranno per «un percorso concreto per la tutela dei giovani utenti della rete». Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione? Lo rivela in anteprima Ruben Razzante, direttore scientifico di Gtalk, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e alla Lumsa di Roma.

Facciamo un salto indietro. Come è andata la prima edizione di Gtalk, e cosa è nato dopo quel confronto?

«La prima edizione di Gtalk dedicata al tema “Diritti nel web, educazione e tutela di bambini e teenagers per un utilizzo consapevole degli strumenti digitali” è stato un evento di grande successo, unico nel suo genere. Hanno partecipato rappresentanti del mondo scolastico, esperti di vari settori, giornalisti ed esponenti delle istituzioni per discutere le tematiche legate ai giovani e al mondo digitale. In totale sono stati registrati oltre 800 partecipanti accreditati, con la presenza di tre ordini professionali e otto soggetti patrocinatori, oltre agli utenti che hanno seguito l’evento in diretta streaming.

L’iniziativa è nata dall’esigenza di approfondire il tema urgente della protezione dei minori sul web attraverso l’applicazione di alcuni principi chiave: l'educazione e la consapevolezza, la partecipazione attiva dei minori, la protezione e la sicurezza digitale, la collaborazione tra pubblico-privato e, infine, il ruolo dei media. Nel corso dell’evento, di cui mi onoro di essere direttore scientifico, sono intervenuti più di venti relatori suddivisi in quattro tavole rotonde, che hanno esplorato la tematica sotto ogni punto di vista e analizzato sia le opportunità che i rischi derivanti dall’utilizzo della rete. Fondamentale è stata la presentazione del primo Manifesto sulla tutela dei minori nel web di fronte a una platea vasta e diversificata. Lo scopo di quel documento è di promuovere una educazione digitale corretta. L’impegno principale assunto dai firmatari del Manifesto è quello di fornire ai giovani gli strumenti necessari per diventare protagonisti della tutela dei propri diritti online. Un esempio concreto di come questa promessa sia stata mantenuta è il libretto #Dirittinelweb, realizzato dalla Gazzetta di Parma e distribuito nelle scuole che avevano aderito a Gtalk. Ispirato al Manifesto, questo strumento mira a guidare i giovani in un percorso di maggiore consapevolezza rispetto all’impiego delle tecnologie digitali.

Digitale, giovani, educazione. Le tre parole chiave di Gtalk 2025: qual è il filo rosso che le unisce?

«L’aspetto centrale è sicuramente rappresentato dalla tutela dei minori attraverso la definizione di azioni che si pongono l’obiettivo principale di garantire il benessere fisico, emotivo e psicologico di questi soggetti vulnerabili, anche in attuazione delle stesse normative nazionali ed europee. C’è la necessità di promuovere e realizzare un ambiente online, ma anche offline, che sia sicuro e protetto. Tutto questo può essere raggiunto attraverso normative che vadano a punire coloro che commettono abusi. Oltre a ciò è fondamentale incentivare un’educazione che sia accessibile a tutti i giovani in modo tale da far sviluppare in primis a loro una consapevolezza più elevata.

Si parlerà anche di Patentino digitale. Di cosa si tratta e quali sono le sue potenzialità?

«Il Patentino digitale è un valido strumento che favorisce la sensibilizzazione dei più giovani a usare in modo responsabile e consapevole internet, i social media e, in generale, tutte le tecnologie. Si tratta di un vero e proprio percorso formativo dedicato alle scuole medie e superiori e che coinvolge anche gli insegnanti e i genitori. Esso mira a dotare gli studenti delle competenze necessarie per navigare in modo sicuro nel web, facendoli diventare consapevoli dei rischi di una navigazione virtuale poco accorta. Acquisire questa certificazione digitale, perciò, attesterà la certezza di aver sviluppato un pensiero critico nei confronti della rete».

Consapevolezza e responsabilità, ma non solo per le nuove generazioni…

Per consentire la tutela dei minori è necessario che si sviluppi un impegno collettivo che veda coinvolti i diversi soggetti: i genitori, gli insegnanti, le istituzioni, le aziende, i governi, gli operatori digitali, quindi l’intera comunità. Solamente attraverso una collaborazione attiva e una maggiore consapevolezza delle sfide che i giovani si ritrovano ad affrontare sarà possibile realizzare un ambiente sicuro e in cui possano crescere sani e felici. Per raggiungere questo ambizioso traguardo sono fondamentali le leggi europee e nazionali, gli accorgimenti tecnologici, i codici deontologici e gli interventi educativi. L’obiettivo è promuovere una cultura di rispetto, inclusione e solidarietà. Oltre a questo bisogna anche predisporre strumenti di filtraggio e implementare delle politiche che garantiscano la privacy e la sicurezza nel web, attraverso anche l’incentivazione di comportamenti responsabili e rispettoso. È necessario che ognuno faccia la propria parte, anche le big tech, chiamate ad accantonare i loro interessi economici e commerciali connessi alla navigazione dei giovani nel web.

L’anno scorso era stato redatto il Manifesto degli impegni per la tutela dei minori. Una novità assoluta sul piano della responsabilità in rete. Quest’anno ci saranno delle novità legate a questo documento?

«Anche durante questa seconda edizione verrà affrontato il tema della difesa dell’identità digitale dei minori ma attraverso punti di vista differenti. In particolare, rispetto alla prima edizione, più generalista, quest’anno Gtalk si focalizzerà su una tematica cruciale, ossia il Patentino digitale. Come già spiegato in precedenza, è uno strumento fondamentale per declinare l’educazione digitale, non solo come un insieme di saperi tecnici ma anche e soprattutto come trasmissione di una visione matura del rapporto tra giovani e strumenti del web. Inoltre, lo stesso Manifesto degli impegni per la tutela dei minori è stato aggiornato con ulteriori elementi e verrà condiviso con i soggetti pubblici e con i soggetti privati coinvolti in questa seconda edizione».

Infine, un messaggio che vuole lasciare ai ragazzi, i veri protagonisti.

«Il web, oltre ad essere sicuramente una straordinaria opportunità, rappresenta anche una grande responsabilità. Ogni singola azione che viene compiuta in questi spazi digitali (dalla pubblicazione di foto alla scrittura di testi) ha un peso non indifferente e soprattutto lascia un segno permanente. La rete dev’essere utilizzata in modo corretto e responsabile così da garantire una protezione verso se stessi e, di conseguenza, anche nei confronti degli altri individui. Internet dev’essere impiegato con consapevolezza, ricordandosi che dietro ogni dispositivo c’è una persona reale, in carne e ossa. Per diventare protagonisti del loro futuro i ragazzi devono autotutelarsi e impegnarsi a fondo nell’impresa di rendere lo spazio digitale un luogo positivo e sicuro per tutti».

Anna Pinazzi