La pediatra: «Occhio alle fake news»
Infanzia e vaccini: l'antinfluenzale fa il boom
Il numero più rilevante ha per fortuna segno positivo: è quello dell'antinfluenzale, che in quest'ultima stagione ha avuto un vero boom tra i bambini. La maggiore informazione e la possibilità attivata nel 2022 di fare la puntura anche dal proprio pediatra hanno facilitato le famiglie e diffuso la comunicazione, tanto che la sola «nostra» Ausl - al di là dei pediatri - ha somministrato nel 2023 oltre 4mila dosi, rispetto alle 2700 dell'anno precedente.
L'anello debole delle vaccinazioni per l'infanzia sul nostro territorio è invece legato al Papilloma virus, sottovalutato in generale ma soprattutto tra i maschi. Eppure l'effetto della protezione riduce del 99% il rischio di sviluppare un tumore «ed è un risultato meraviglioso: ecco perché la promuoviamo», spiega Kaltra Skenderaj, pediatra del Servizio pediatria di comunità dell'Ausl. È lei che fa il punto della situazione su un tema tornato caldo: da una parte l'epidemia di morbillo registrata negli Stati Uniti, dall'altro l'effetto di quella che viene definita «stanchezza vaccinale» in uscita dalla pandemia Covid-19.
Se i casi di morbillo aumentano anche in Italia, «la nostra provincia è decisamente virtuosa in una regione già virtuosa», tranquillizza Skenderaj. Nel Parmense è stata raggiunta l'immunità di gregge rispetto alle infezioni coperte dai vaccini obbligatori: l'esavalente - che protegge da difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B -, quello contro morbillo-parotite-rosolia e quello contro la varicella.
La soglia per la protezione collettiva è fissata al 96% e qui i risultati vanno dal 96,6% (dati 2023) per la varicella (l'ultimo a ricevere l'obbligatorietà) al 98,6 dell'esavalente, distanziando la media regionale di uno o due punti percentuali.
«Sono buoni anche i numeri delle vaccinazioni raccomandate che difendono da pneumococco, menigococco B e tetravalente e da rotavirus - conferma la pediatra dell'Ausl -. Quest'ultima, in particolare, protegge da una forma di gastroenterite grave nei più piccoli».
Ma abbassare la guardia sarebbe un errore. «Da madre, capisco la paura dei genitori: deriva dall'affetto e dal volere il bene dei propri figli. Per questo è importante consultare fonti autorevoli. Lo faremmo per la costruzione della nostra casa, no? Non andremmo a comprare malga e mattoni ma ci affideremmo ad architetti e costruttori. Per la salute è lo stesso».
L'auto-informazione è un rischio a maggior ragione oggi, nella prateria sterminata (e incontrollata) del web. «Cercare risposte online porta a incappare facilmente in bufale o fake news: come quella del morbillo come causa di autismo, o che la vitamina A sia capace di contrastarlo. Sono teorie già smentite dalla scienza, ma continuano a circolare. Diventa dunque importante capire perché è così importante vaccinarsi», è l'invito di Skenderaj. Che punta sul doppio beneficio: «Di fronte a malattie pericolose per la vita o gravi, abbiamo la possibilità di proteggere noi stessi o chi amiamo, in particolare persone con patologia cronica, bambini troppo piccoli per essere vaccinati o che non possono esserlo per motivi medici e sono più esposti alle infezioni». Per il morbillo, ad esempio, «il rischio è che sia preso sottogamba, come una “normale” malattia esantematica benigna dell’infanzia. Non è così: può provocare polmoniti ed encefaliti, e in alcuni casi il decesso».
C'è poi il tema che le è caro del Papilloma virus. «Ecco: qui non siamo così bravi. Eppure il vaccino (raccomandato e gratuito in età pediatrica, ndr) protegge con risultati fantastici da una malattia trasmessa per contatto sessuale che a lungo termine può causare un tumore. Nelle femmine quello del collo dell'utero, nei maschi all'ano, al pene e al cavo orale: ecco perché non può essere considerata una questione solo da donna, al di là di voler proteggere la propria compagna evitandole il contagio». In Australia e in Inghilterra viene fatto direttamente a scuola, qui - nel frattempo - si può partire dai compiti a casa.
Chiara Cacciani