I commenti
«Troppe turbolenze non aiutano l'industria»
Tante le autorità presenti alla giornata parmigiana del ministro Adolfo Urso.
Gabriele Buia
Gabriele Buia, presidente dell'Unione Parmense degli Industriali, ha aperto i lavori dell'incontro con l'industria agroalimentare ospitato a Palazzo Soragna. «Con oltre mille imprese e 15mila dipendenti, un fatturato di 9,2 miliardi di euro e un valore delle esportazioni pari al 5 per cento del totale nazionale - ha esordito - il comparto alimentare parmense rappresenta un unicum nel panorama italiano per qualità, diversificazione e apprezzamento dei suoi tanti prodotti sulle tavole di tutto il mondo. Un immenso patrimonio che contribuisce alla riconoscibilità internazionale del Made in Italy e che deve essere valorizzato».
«Le turbolenze - ha aggiunto - non fanno bene al mercato. Speriamo che il governo italiano ed europeo siano uniti nel far fronte alle eventuali difficoltà che emergeranno, puntando soprattutto sul confronto».
Michele de Pascale
Il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha sottolineato come «l'Emilia Romagna sia una terra di assoluta eccellenza, che unisce la grande impresa alle Pmi, coinvolgendo anche altri settori». «Una terra - ha proseguito - che deve far fronte anche a difficoltà legate ai cambiamenti climatici e a quel dazio silente che abbiamo affrontato negli ultimi anni, chiamato costo dell'energia».
Il sistema agroalimentare «compete nel mondo con costi molto più elevanti per l'energia - ha osservato -Stiamo lavorando col governo sia per i nodi infrastrutturali sia per la questione energetica».
Quello attuale, secondo de Pascale, è «il momento della coesione: o siamo capaci di far valere la posizione italiana in Europa ed europea nel mondo, oppure il rischio è quello di pagare un prezzo altissimo». «Dopo quello che è successo negli ultimi tre anni - ha ricordato -, siamo quelli che hanno pagato il prezzo più salato di una alleanza che ha premiato gli Usa. Ora serve una reazione importante, altrimenti passa il messaggio che si può colpire l'Europa senza alcun rischio».
In tema di dazi, «qualcuno, anche dentro la maggioranza di governo ha accusato la Meloni di non fare una trattativa diretta con Trump, ma di passare dall’Europa. Questo è insensato - ha dichiarato de Pascale -. La trattativa giuridicamente la fa l’Europa perché la funzione del commercio estero è stata conferita all’Unione Europea: il tema è se l’Italia guida la delegazione europea nella trattativa perché noi siamo indiscutibilmente i più colpiti». «I dazi - ha continuato - sono dazi contro l’Europa, ma di fatto sono dazi contro l’Italia, perché l’Italia è la seconda manifattura d’Europa quindi, diciamo, in questo momento Trump sta mettendo in atto delle condotte anti italiane, oltre che anti europee, ma noi siamo sicuramente i più colpiti».
Michele Guerra
«Negli ultimi cinque anni - ha dichiarato il sindaco Michele Guerra - ci siamo spesso confrontati in occasione di momenti di difficoltà legati a fattori esogeni: penso al Covid, alle guerre e ora a quello che negli Usa viene chiamato “liberation day”». «L'Ipsos - ha proseguito il primo cittadino - ha misurato l'impatto di Parma food valley ed è emerso che il 44 per cento della potenza di fuoco è nell'export. Il Made in Italy è ciò che tiene in piedi una parte decisiva del territorio italiano e locale. La nostra città è grata agli imprenditori per il loro impegno per il territorio. In questo momento di preoccupazione, abbiamo bisogno di un piano coeso in cui il governo deve giocare una parte importante».
«Dobbiamo riuscire ad essere coesi e capaci di contare in Europa - dice ancora il sindaco Guerra - o rischiamo di perdere il valore che il Made in Italy porta con sè. E lo dobbiamo fare tenendo alta un'idea di impresa che si radica nei territori, che è capace di fare comunità, sperimentazione e innovazione, e che ha un impatto sociale rilevante»
L.M.