Tradizioni

Secoli di goliardia nel museo digitale inaugurato ieri

Andrea Grassi

Hanno celebrato per secoli la bellezza dell’essere giovani con canti, sfilate, poesie e tradizioni: la goliardia universitaria parmigiana, nata nel Medioevo e ufficializzata nel 1882, è parte del patrimonio immateriale della città e da oggi avrà un suo museo. È stato presentato nel pomeriggio di ieri «Nunc et Semper», il nuovo archivio digitale dedicato alla storia e alle tradizioni della goliardia universitaria parmigiana. La goliardia studentesca è una tradizione che affonda le sue radici nell’epoca medievale. I primi goliardi furono i «clerici vagantes», studenti girovaghi che si spostavano per le università europee, scegliendo personalmente le lezioni da frequentare. La tradizione della goliardia col tempo si è evoluta, ufficializzandosi, e oggi è associata a riti, feste sociali, canti e tradizioni.

«Nunc et Semper», è stato realizzato dai Goliardi di Parma, in collaborazione con l’Università di Parma, il Comune di Parma oltre che con la Biblioteca Palatina e la Gazzetta di Parma, che hanno aperto le porte dei loro archivi. Digitando su Google, «Nuncetsemper.it» si potrà conoscere non solo la storia della goliardia parmigiana, ma sfogliare una serie di documenti che raccontano la storia delle tradizioni studentesche di Parma che, inevitabilmente, sono legate a quella della città. Il museo è diviso in cinque sezioni: «Libretti satirici», «Operette», «Papiri», «Giornalini» e «La Festa delle Matricole».

Quello della goliardia è un mondo caratterizzato da un proprio linguaggio unico che ha segnato per secoli la cultura di Parma. «La Goliardia è parte della comunità studentesca e dell’Università - ha affermato Fabrizio Storti, prorettore vicario dell’Ateneo, - e da secoli ricopre un ruolo fondamentale nello scambio di tradizioni, legami e amicizie tra l’Ateneo e i mondi universitari italiani». Storti ha poi evidenziato l’utilità di questo museo nel «rafforzare il senso di appartenenza all’Università, in questo caso testimoniato da un patrimonio di storie e tradizioni».

«Parma ha una storia importante legata alla Goliardia - ha sottolineato Leonardo Spadi, delegato comunale ai Rapporti istituzionali - ed è bello vedere tante persone che hanno fatto parte di questa tradizione riscoprire questo patrimonio attraverso un lungo lavoro di ricerca e recupero». Sono tante le scoperte che si possono fare navigando all’interno di «Nunc et Semper». «Uno dei documenti più interessanti che abbiamo trovato è un articolo della Gazzetta di Parma degli anni '20 - ha spiegato Claudia Solinas, capoprogetto del museo digitale, che ieri lo ha illustrato insieme al Duca, Alessio Lepore, e a Chiara Badini -. In quell’epoca la goliardia parmigiana era un mondo abbastanza maschilista, però in quest’articolo veniamo a sapere che era stata eletta una “Miss goliardia”, chiamata Susetta». Tra i pezzi più curiosi c’è anche un documento goliardico «scritto in parmigiano anziché in latinorum da un nostro “vecchio”. Sono tracce in cui si sente molto il legame tra la città e il mondo della goliardia».

Andrea Grassi