AUTOCISA

Sissa Trecasali, apre il casello della TiBre e scoppia la polemica

Luca Molinari

"Non porterà alcun beneficio concreto al nostro territorio"

Il nuovo casello autostradale Sissa Trecasali apre domani tra le polemiche.

Le critiche del mondo economico e politico locale sono legate soprattutto al fatto che l'apertura al traffico del primo tratto della Tirreno Brennero non porterà alcun beneficio concreto al nostro territorio.

Al centro del dibattito anche la necessità di completare nel più breve tempo possibile la bretella di collegamento tra l'A22 e l'A15, per snellire il traffico - soprattutto quello pesante - e favorire lo sviluppo dell'economia del nostro territorio e di quelli limitrofi.

Il progetto

Questo primo lotto della TiBre è lungo 9,5 chilometri e attraversa i comuni di Fontevivo, Fontanellato, Parma e Sissa Trecasali.

Al suo interno, due sono le opere più importanti: il complesso svincolo di collegamento con l'Autosole, realizzato tutto a due corsie, e il lungo viadotto sul Taro all'altezza di Viarolo.

La concessionaria Salt, titolare del progetto, ha investito risorse proprie per 430 milioni di euro, di cui 25 milioni destinati alla realizzazione, da parte della Provincia di Parma, di opere viarie. I lavori sono partiti il 15 marzo 2017 e hanno riguardato anche opere accessorie come la tangenziale di Viarolo e altre strade pensart per migliorare la viabilità della zona.

Il progetto complessivo prevede il collegamento tra l’autostrada A15 Parma - La Spezia all'altezza di Fontevivo, con l’autostrada A22 all'altezza di Nogarole Rocca, per uno sviluppo complessivo di circa 84 chilometri.

Il percorso dell'opera, partito ormai mezzo secolo fa, è stato finora molto accidentato. Il clima verso la TiBre è iniziato a cambiare dal 2022 in poi: prima l'Emilia-Romagna è tornata a inserirla fra le priorità infrastrutturali, poi anche l'Anas e il Governo (pur senza inserire finanziamenti) hanno fatto altrettanto e quindi si è arrivati all'accordo fra Emilia e Lombardia che definisce l'opera strategica e che attende di essere ratificato dal ministero.

La Salt in una nota, precisa inoltre che «Dopo la delibera numero 2 del gennaio 2010 del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), l’autorizzazione rilasciata a Salt ha riguardato la realizzazione del solo primo lotto. Gli ulteriori lotti necessari al completamento della tratta fino all’interconnessione con la A22 autostrada del Brennero potranno essere pianificati da Salt a seguito di indicazioni del concedente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

I commenti

Gabriele Buia, presidente dell'Unione parmense degli industriali, non usa giri di parole per sottolineare l'inutilità di un'opera (al momento) incompiuta. «Siamo davanti all'ennesima infrastruttura di questo Paese - ha dichiarato - che viene realizzata soltanto in parte e che quindi non porta nessun tipo di beneficio. La TiBre, se ultimata, porterebbe valore aggiunto a Parma, a La Spezia, ma anche ai territori di Cremona e Mantova, oltre a snellire il traffico. Sia la Lombardia che l'Emilia Romagna hanno espresso la volontà di proseguire l'opera, ora siamo in attesa di una firma dal ministero competente. Imbarazza vedere un'autostrada nuova che finisce in un campo, oltre a creare gravi disagi per la viabilità territoriale». «La speranza - ha aggiunto - è di non vedere un'eterna opera incompiuta».

«Incontro col prefetto»

Fortemente critico anche Alessandro Fadda, presidente della Provincia e sindaco di Torrile. «Come presidente - ha rimarcato - ritengo che l'apertura di questo casello, a differenza di quello che accade normalmente in casi simili, non rappresenti un punto di svolta per il territorio perché si tratta di un'opera monca, che non porta a uno sviluppo commerciale, economico e sociale». «Come sindaco di Torrile - ha osservato - sono seriamente preoccupato per l'aumento del traffico che porterà il casello. Senza contare il suo utilizzo ogni volta che in autostrada ci saranno rallentamenti o incidenti. Basti pensare che a soli 7 minuti di distanza c'è una scuola elementare; non ritengo che un percorso del genere sia adatto ai mezzi pesanti. Domani (oggi ndr) incontrerò il prefetto per discutere di questa problematica». «La soluzione si chiama Cispadana - ha aggiunto -, mi auguro che si arrivi presto a una progettazione definitiva per attutire l'impatto del nuovo casello».

Michele Guerra, sindaco di Parma, ha infine ribadito: «L’inaugurazione di un casello dovrebbe essere per i territori, nella gran parte dei casi, una buona notizia. Purtroppo non è questo il caso, perché si tratta di un’opera interrotta e che non vede all’orizzonte possibilità di arrivare ad un suo completamento. La TiBre, per come appare oggi, interroga in maniera paradigmatica capacità programmatorie e scelte di finanziamento nel nostro Paese e comporta il pericolo di recare disagi che purtroppo rischiano di investire Comuni della nostra Provincia».

Luca Molinari