Il futuro
Il Parma ha deciso: nuovo Tardini, progetto a «stralci»
È la comunicazione che i tifosi del Parma si attendevano e che spazza via tutte le illazioni di chi pensava fosse ormai tramontato il progetto del nuovo stadio Tardini.
Il Comune di Parma, infatti, ha ricevuto dal Parma Calcio, tramite Pec, una lettera nella quale vengono comunicate importanti novità riguardo alla ristrutturazione del Tardini e dove, di fatto, si dà ulteriore impulso alla realizzazione del nuovo impianto.
Progetto a stralci
Il Parma, nella lettera, fa sapere di voler «procedere alla proposta di una variante di progetto che porti con sé alcune nuove soluzioni. Tali soluzioni consistono in un intervento che presupponga un cantiere “a stralci”», idea che, nella lettera inviata dalla società crociata, «si manifesta come un intervento che riduce notevolmente i disagi legati all’esecuzione dei lavori e che consente anche di non ricorrere necessariamente alla demolizione dei plessi esistenti». La scelta del club prende spunto anche dalle osservazioni degli enti facenti parte della Conferenza dei Servizi (in modo particolare quelle formulate da Ausl e Arpae) che sul cantiere «in un unica soluzione» avevano già espresso alcune criticità.
Parma sempre al Tardini
Oltre agli obiettivi di semplificazione del cantiere, richiesti peraltro dalla politica e dalla città nel corso dei percorsi partecipativi attorno al progetto del nuovo stadio, la scelta del club garantirebbe poi la permanenza della squadra al Tardini, senza necessità di spostarla altrove, andando incontro a quella che è stata da sempre una richiesta forte della tifoseria, preoccupata che l’allontanamento del Parma dalla sua casa potesse rivelarsi un danno sportivo. Niente quindi trasferta a Piacenza per due o più stagioni, niente stadio temporaneo in provincia.
In più, fa sapere il Comune, «ferme restando le principali linee di riqualificazione, disegno e fruibilità dell’impianto, il Parma Calcio ha garantito inoltre una politica di attenzione ed equilibrio in merito al costo dei biglietti, durante e dopo il cantiere».
Il ruolo di Cherubini
A dare un'accelerazione al nuovo progetto è stato sicuramente l'amministratore delegato del club Federico Cherubini. Subito dopo il suo arrivo a Parma aveva dichiarato come lo stadio fosse una priorità e per questo ha mantenuto un dialogo costante con l'amministrazione. La scelta è così maturata nelle ultime settimane di comune accordo con il presidente Krause, numero uno crociato che ha confermato anche l'impegno economico per la realizzazione dell'impianto.
Il commento del sindaco
«La Giunta cittadina accoglie con favore la comunicazione di Parma Calcio 1913, in linea con le richieste espresse dalla mozione presentata in Consiglio Comunale dai gruppi di maggioranza - commenta il sindaco Michele Guerra - La proposta risulta condivisibile nei contenuti e negli obiettivi. La questione del cantiere a fasi e della permanenza del Parma in città era uno degli obiettivi importanti che stava anche nella mozione votata dal Consiglio comunale e che trova quindi una evidente condivisione politica. Inoltre, il tema è sempre stato a cuore ai tifosi, che in più occasioni hanno manifestato anche al Comune il timore che un allontanamento della squadra potesse comportare un indebolimento sportivo e anche un venir meno delle presenze che al Tardini rimangono sempre molto numerose. Attendiamo dunque di ricevere le modifiche per poter dare seguito alla proposta e accelerare definitivamente su questo progetto».
L'assessore Bosi
«La lettera del Parma – aggiunge l’assessore allo sport Marco Bosi – è un passo importante perché rinnova la volontà della società di portare a termine questo progetto strategico e fa chiarezza su quegli aspetti che era necessario definire. Tutte le modifiche sono in linea con quanto richiesto con la mozione del 2023, a dimostrazione del dialogo proficuo con la società. Ora attendiamo il progetto aggiornato per poter accelerare sulla fase autorizzativa. Parma merita di avere finalmente uno stadio moderno, attrattivo e inclusivo».
Il nuovo progetto
Sul nuovo progetto per ora solo indiscrezioni ma è certo, anche per l'esigenza di continuare l'attività sportiva in loco, che non si andrà alla demolizione e ricostruzione della tribuna Petitot. Aree tecniche e spogliatoi non saranno quindi toccati, mentre gli spalti saranno oggetto di riqualificazione con sedute più comode, nuovi sky box e miglioramento dell'accesso disabili. Sicuramente verrà invece demolita la copertura perché dell'attuale progetto viene confermata la struttura che avvolge tutti gli spalti con, superiormente, l'impianto fotovoltaico che permetterà allo stadio un'ampia autonomia energetica. Sarà quindi sempre una struttura attenta alla sostenibilità ambientale. Il nuovo progetto tutelerà al massimo, come richiesto nei mesi scorsi dalla Soprintendenza, l'area del portale di ingresso dove sarà confermata una grande piazza che ne valorizzerà l'architettura assieme alle due palazzine laterali.
I tempi di realizzazione
Su quanto tempo servirà per realizzare il nuovo stadio è prematuro fare ipotesi. Servirà il nuovo progetto, con i tempi di realizzazione, ma si può già dire che l'intenzione è di partire con il cantiere nel giugno del 2026, al termine della prossima stagione. Il primo intervento dovrebbe riguardare la tribuna est con lo smantellamento della struttura in tubi innocenti.
L'iter di approvazione
Resta aperta poi la questione dell'iter procedurale, ovvero come si muoverà la Conferenza dei servizi. L'ipotesi che sia l'attuale, ancora attiva, a dare il parere sul nuovo progetto resta sempre valida, anche perché la variante del cantiere «a stralci» risulta anche più consona alle osservazioni avanzati da Arpae e Ausl. Il Rup, responsabile unico del procedimento, potrebbe però anche chiedere la convocazione di una nuova Conferenza ma questo, dal punto di vista procedurale, richiederebbe uno slittamento dell'iter solo di massimo 60 giorni non andando ad inficiare la tabella di marcia che sarebbe stata approntata per poter aprire il cantiere a giugno del prossimo anno. Su questo tema però si pronunceranno i tecnici dopo il deposito del nuovo progetto da parte del Parma calcio.
Il ministro Abodi
E mentre arrivava la Pec in Comune, il ministro dello sport Andrea Abodi confermava il sostegno al nuovo stadio di Parma parlando di «progetto pronto».
Giuseppe Milano