TESTIMONIANZE

I duecento adolescenti di Parma ai funerali del Papa: «Non dimenticheremo le emozioni vissute»

Luca Molinari

La sveglia, per gli oltre duecento adolescenti della diocesi presenti a Roma, ieri mattina è suonata alle 5.45.

Dopo aver riposato qualche ora per terra, armati di materassino e sacco a pelo, i giovani e i loro accompagnatori si sono avviati verso San Pietro. Essendo alloggiati a Monterotondo, un paese a circa quaranta minuti dalla capitale. gli adolescenti hanno raggiunto a bordo di pullman e pulmini la più vicina fermata della metro, per poi avvicinarsi a piazza San Pietro assieme ad altre centinaia di migliaia di fedeli.

I più fortunati sono arrivati in prossimità del colonnato del Bernini, la maggior parte si è invece fermata in via della Conciliazione davanti a uno dei tanti maxischermi presenti. Uno dei gruppi più numerosi era quello del neonato gruppo scout Parma 10 guidato, tra gli altri, da suor Tilla Brizzolara. Alcuni scout, subito dopo le esequie sono stati intervistati dalla Bbc.

«È stata una esperienza molto coinvolgente - afferma Alessandro Olivini -, mi ha impressionato vedere così tante persone immerse nella preghiera per Papa Francesco». Parole ribadite da Gianmaria Calzolari: «Sono rimasto molto colpito dal fatto che tutto il mondo si è riunito a Roma per questo evento». Con lui uno dei capiscout del gruppo, Cecilia Gallosi. «Dormire in 150 in un salone con due bagni è stata tosta - confessa - ma siamo davvero soddisfatti di essere qui».

Riccardo, 10 anni, è la mascotte. «Il Papa era una bellissima persona, una figura straordinaria - dichiara emozionato -; anche essere qui, in questo luogo bellissimo, mi riempie di gioia».

Suor Tilla ha riflettuto sulle parole del canto finale, “Ti accolga il coro degli angeli e con Lazzaro, povero in terra, tu possa godere il riposo eterno”: «Il saluto più bello che potessimo dare a Francesco».

Tra le altre comitive presenti, quelle delle parrocchie della Trasfigurazione, dello Spirito Santo, di San Paolo Apostolo, di Collecchio, di Colorno e di tante altre realtà della diocesi. «È una bella esperienza - spiega Benedetta Galati - perché ci aiuta a vivere la nostra fede nella semplicità, con il minimo indispensabile. Mi ha colpito la semplicità della bara del Santo Padre, faceva subito comprendere la sua umiltà».

«Questa esperienza - dice Federico Rossi - mi ha aiutato a rafforzare le amicizie e mi ha fatto vivere un cammino spirituale che non avevo mai provato prima». «Siamo tutti stanchi ma felici - aggiunge Matteo - è stato bello vivere una esperienza così bella con tanti amici».

Alice Aiello è rimasta colpita dal fatto che «il Papa sia riuscito a unire tante comunità e persone diverse. Ho avuto anche l'occasione di diventare più amica di persone con cui finora non avevo un rapporto stretto».

Maria Elisabetta Bruni, parla di «bella esperienza, faticosa ma indimenticabile perché vissuta assieme a tanti amici»

Don Lorenzo Beltrame, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile, è rimasto positivamente sorpreso dall'entusiasmo dei giovani partecipanti.

«Quando il programma del Giubileo degli adolescenti è stato stravolto a causa della morte del Papa - racconta - avevamo deciso di lasciare la massima libertà alle parrocchie iscritte di partecipare o meno. Tantissimi hanno deciso di partecipare, nonostante i funerali siano stati un evento bello ma faticoso. Anche i più piccoli hanno apprezzato questo storico evento perché tanti di loro ricordano con riconoscenza Papa Francesco».

A Roma anche Francesco Mariani, sindaco di Compiano e presidente dell'Unione comuni Valtaro e Valceno che ha parlato di «cerimonia molto toccante».

Questa mattina la folta comitiva della diocesi parteciperà alla messa conclusiva del Giubileo degli adolescenti in piazza San Pietro, per poi fare ritorno a Parma nel tardo pomeriggio, traffico permettendo.

Luca Molinari