Lesignano
Tommy ha chiuso i suoi occhi azzurri
Gli occhi azzurri erano la sua porta verso il mondo, il modo con cui comunicava con gli altri. E quello sguardo deciso e dolce, accompagnato dal sorriso che gli disegnava sempre il volto, rimangono indelebili nel ricordo di un’intera comunità.
Tommaso Lamoretti, 20enne di Lesignano de’ Bagni, affetto dalla nascita da una paralisi celebrale, non ha avuto una vita semplice, affrontata però con straordinaria forza e determinazione. Come lo scorso anno, quando aveva mobilitato tutti, dai medici agli insegnanti, per poter tornare tra i banchi di scuola dopo un lunga assenza, come raccontato dalle pagine della Gazzetta. Un’eredità enorme per tutti coloro che lo hanno conosciuto, un potentissimo esempio di speranza da non disperdere. Un dolore straziante per la famiglia, per mamma Manuela e papà Paolo, per la sorella Martina e il fratello Lorenzo, accanto a lui ogni giorno con amore. Consce del suo valore del suo esempio, tante persone in questi giorni di dolore hanno dimostrato alla famiglia affetto e vicinanza, presenti al rosario e al funerale, insieme al sindaco Andrea Borchini che a nome dell’amministrazione e dell’intera comunità che lo ha visto crescere ha voluto rendere omaggio a quell’indimenticabile sorriso. Un esemplare attaccamento alla vita quello di Tommaso, costellata dalle tante passioni, l’Inter, i computer e poi per i tanti animali che avevano riempito la casa, i viaggi. «È riuscito a fare cose straordinarie rispetto alla sua disabilità – racconta la mamma Manuela -. Non parlava ma faceva rumore ovunque andasse. Un testone logorroico con un sorriso e due occhi che parlavano anche in silenzio. Ci ha lasciato in punta di piedi. Vorrei che Tommaso fosse motivo di speranza, di convinzione che non ci si deve arrendere mai. Anche di fronte a quello che sembra impossibile si riesce a fare qualcosa, perché lui è davvero riuscito a fare tanto».
«Ci sono persone che, anche in silenzio, riescono a dire più di mille parole. Ci sono vite che, anche se brevi, riescono a lasciare un’impronta eterna. Tommaso era così – le parole cariche d’amore della sorella -. La vita con lui non è mai stata facile. Eppure lui non si è mai arreso. Con dignità, con coraggio, con una forza che sfidava le leggi della vita. Ha lottato contro un corpo che lo limitava, ma non ha mai lasciato che questi limiti definissero la sua persona. Un esempio silenzioso, un faro che ha continuato a brillare anche sotto il peso dell’oscurità. Tommaso è stato un dono raro. E chi ha avuto la fortuna di incrociarlo, anche solo per poco, lo sa. Grazie Tommy».
Maria Chiara Pezzani