Cordoglio
I compagni di classe di Anna Bazzali: «Ciao, sole nostro»
Sguardi puntati verso il cielo, occhi pieni di lacrime. Decine e decine di palloncini gialli vengono lasciati liberi in aria: è questo il saluto commosso che ieri mattina il liceo artistico Toschi ha dedicato ad Anna Bazzali, la 16enne che ha perso la vita in un tragico incidente a Mamiano, mentre era in sella alla sua moto.
Hanno scelto il giallo, il suo colore preferito. Quello che più la rappresenta: «Era e sarà sempre il nostro Sole», dicono i suoi compagni di classe, la «sua» 3ªA architettura. Fiori gialli, magliette gialle: «Questo colore la rappresenta - aggiungono alcune compagne -: era il nostro Sole, sempre sorridente, sempre capace di sdrammatizzare anche nei momenti più difficili». La voce trema: «Non la dimenticheremo mai».
I pensieri impressi anche in un cartellone colorato, con la sua foto sorridente e una piccola moto disegnata, la sua amata Yamaha Mt 125: «Non sarai solo un ricordo - si può leggere su quello striscione che sa di promessa -, vivrai sempre con noi: una stella non muore mai». Un minuto di silenzio riempito da abbracci, dolore e commozione. Poi il saluto rivolto verso l'azzurro: «Ciao Anna» e un applauso che sembra infinito. Centinaia di studenti stretti, come un grande abbraccio, alla famiglia di Anna: la mamma Chiara, il papà Walter, il fratello Andrea, poi i nonni, i parenti, gli amici di sempre.
«Al mé picén», è la prima, tenera, frase che riesce a dire la mamma. «Stiamo provando un dolore devastante - sospirano Walter e Chiara, i genitori -, ma l'affetto che ci ha avvolti in questi giorni è straordinario: ringraziamo tutti per la vicinanza». E aggiungono: «Abbiamo scoperto e capito quanto fosse amata la nostra bambina, una ragazza straordinaria». Il tempo degli abbracci e del conforto non finisce mai. La preside del Toschi, Elisabetta Botti, si avvicina ai genitori: «Questa sarà sempre la vostra scuola, la scuola di Anna, noi ci saremo sempre: potete tornare tutte le volte che volete». Quel banco, il suo banco, rimarrà per sempre vuoto, per decisione dei compagni di classe: «Abbiamo appeso la sua foto in classe - fa sapere la 3ªA architettura -. E il suo banco sarà sempre il suo, nessuno potrà sedersi lì: è così che deve essere».
Poco più avanti, Rita, la nonna di Anna, stringe tra le mani un mazzo di fiori gialli: «Non ci riprenderemo più da questa perdita - racconta commossa -: l'ho sentita al telefono qualche giorno prima dell'incidente, mi ha detto: “Nonna, un giorno ti vengo a trovare con la moto”, e ha aggiunto: “Lo sai che ti voglio bene”».
Anna era fierissima della sua Yamaha Mt 125, comprata un mese fa: era il suo momento di libertà, la sua passione. «Quando è riuscita a prendere il foglio rosa è arrivata in spogliatoio ridendo, sventolandolo e facendolo vedere a tutti - ricordano le compagne di squadra dell'Energy Volley -: era felicissima». Un concentrato di energia, Anna: «Volevamo ritirarci dal campionato, poi abbiamo pensato che, invece, lei sarebbe scesa in campo - affermano le atlete -: Anna ci avrebbe riempito di forza: giocheremo per lei». Alla prossima partita, già pensano a come ricordarla, a come sentirla lì, presente, tra le righe del campo e la rete.
Prima ci sarà l'ultimo saluto con il rosario oggi alle 21 nella chiesa di San Ruffino e i funerali domani alle 15, sempre nella stessa chiesa. Ma per la 16enne, per quel «Sole», serviva qualcosa di più. «Serviva fare casino», non hanno dubbi i compagni di classe. Così ecco, l'idea di lasciare andare il dolore verso il cielo. Raggiungerla con quel giallo che tanto la rappresenta. Alcuni palloncini si incastrano sotto i voltoni della Pilotta. Qualcuno grida dalla folla: «È Anna che non vuole andare via».
Anna Pinazzi