Gup

Aggredì due carabinieri, 21enne patteggia un anno

Cominciò con un clangore di lamiere ammaccate nella notte.

Un'auto fuori controllo ne aveva appena centrate altre, «colpevoli» solo di essere in sosta lungo la sua rotta sbilenca.

Ma ben altro rumore si sarebbe alzato di lì a poco da piazzale Rondani. Avvertita dai residenti (forse dagli stessi proprietari delle auto danneggiate), la centrale operativa dell'Arma inviò subito sul posto una pattuglia della stazione di Parma Oltretorrente.

L'arrivo dei due militari, però, fu tutt'altro che ben accolto: i tentativi di chiarire chi si trovasse alla guida della vettura «impazzita» (o forse semplicemente condotta da qualcuno che aveva esagerato con i bicchieri) si scontrarono dapprima con una gran confusione generale, poi con un clima per niente collaborativo e infine con un concentrato di violenza. Allontanatosi da piazzale Rondani il guidatore, sul posto si erano fermati alcuni suoi amici poco propensi al dialogo.

Pare che siano stati diversi a scagliarsi contro i carabinieri in quei frangenti. Ma alla fine a essere arrestato fu solo uno dei giovanissimi (una decina secondo l'accusa, anche se non tutti parteciparono al parapiglia) che si trovavano lì: un ventunenne proveniente da fuori Parma.

Era la notte del primo febbraio scorso, e l'atmosfera si era fatta presto incandescente: in un attimo si era passati dagli spintoni ai calci e ai pugni. Un militare venne centrato anche da una ginocchiata nel costato.

La situazione avrebbe potuto degenerare ulteriormente in qualsiasi momento. Pare infatti che qualcuno abbia anche cercato di sfilare la pistola dalla fondina a uno dei due militari. Il tentativo fallì, per fortuna, e i carabinieri riuscirono a gestire la tensione evitando che gli animi si surriscaldassero ancora di più.

Dopo una ventina di giorni ai domiciliari, il ragazzo arrestato dovette rispettare l'obbligo di dimora nel proprio comune deciso dal Tribunale del riesame. Ora, non è più gravato da alcun vincolo. Fin da subito si è dimostrato pentito, manifestandolo sia con le parole che con i fatti ai carabinieri, dei quali è quasi coetaneo. Un comportamento che ha deposto in suo favore ed è stato rimarcato anche dal pm Fabrizio Pensa e valutato dal gup Sara Micucci.

Ora si è chiuso lo strascico giudiziario legato a quei frangenti. Assistito dall'avvocato Francesco Loise, il ragazzo - un lavoratore di buona famiglia, che mai aveva avuto problemi con la legge prima di allora - ha patteggiato un anno, con pena sospesa.

rob.lon.