CONDANNA

Via Pini, accasciato sulla pista ciclabile con i denti spezzati: 3 anni all'aggressore

Una maschera di sangue. E diversi denti caduti. I carabinieri l'avevano trovato così: dolorante e impaurito, seduto a terra sulla pista ciclabile di via Pini, all'incrocio con via Valera. Ma non aveva esito a rispondere alla domanda su chi l'avesse ridotto in quelle condizioni: «Due colleghi di lavoro, che vivono in casa con me», aveva spiegato il ragazzo, 29enne romeno. E quando i militari erano arrivati nell'appartamento, a poca distanza, avevano trovato i due coinquilini, entrambi romeni. Denunciati per lesioni aggravate in concorso, hanno poi scelto strade processuali diversi: un 48enne aveva chiesto un rito alternativo, mentre l'amico, 46enne, che aveva optato per il dibattimento, ieri è stato condannato a 3 anni dal giudice Francesco Matteo Magnelli, come richiesto dalla pm Elena Riccardi: esclusa ogni attenuante, considerando la gravità delle lesioni e l'assoluta inconsistenza del movente. Il difensore Calogero Musso aveva invece insistito per l'assoluzione, almeno con la formula dubitativa, ritenendo che non fossero emersi elementi certi sull'identità degli aggressori.

Ma il ragazzo non aveva avuto tentennamenti nel puntare il dito contro i due connazionali, così come un altro coinquilino che aveva accusato fin da subito il 46enne. Quel 29 gennaio 2022, verso le 21, era stato un abitante della zona a chiamare il 112 subito dopo aver notato il ragazzo: sporco di sangue, senza scarpe, quasi accasciato sulla pista ciclabile. Nel giro di pochi minuti era stato trasportato al Maggiore da un'ambulanza, ma aveva comunque fornito dettagli significativi per capire cosa era accaduto: era fuggito dall'appartamento, che condivideva con altri connazionali, dopo essere stato preso a calci e pugni.

Arrivati nell'appartamento di via Bizzarri, i carabinieri avevano trovato quattro uomini, tutti romeni, che bevevano seduti attorno a un tavolo. Ma al piano superiore c'erano altri quattro connazionali, ancora più su di giri rispetto agli altri. Tra questi, anche i due indicati dal ragazzo. Che hanno continuato a negare ogni accusa. Mentre il 46enne tentava affannosamente di nascondere le escoriazioni sulle nocche di una mano.

G.Az.