Degrado in borgo delle Colonne
Cantine «occupate»: e gli inquilini scappano
Una strada, due mondi. O, se preferite, un numero civico ma stili di vita diversi: da una parte una palazzina ristrutturata con appartamenti accoglienti e inquilini ineccepibili, dall'altra un paio di cantine trasformate in tane. Chi ci sta dentro non si sa: ma adesso inizia a fare paura.
E' questa la situazione che si è creata in borgo delle Colonne, strada centralissima del centro e, da qualche tempo, anche decisamente trendy, con tanto di movida serale e ritrovi sempre affollati. In una di queste case però il tempo sembra essersi fermato. Anzi, i residenti dicono che le lancette vanno all'indietro.
«In questo immobile ci sono cinque appartamenti, tutti affittati regolarmente a persone normalissime - spiegano i proprietari esasperati. - O meglio: era così. Adesso gli inquilini stanno scappando. Ed è facile capire perché».
Tutto nasce da quelle due cantine che, caso curioso, appartengono a persone di cui non si sa praticamente nulla. E anche l'amministratore dice di non conoscerle. Il mistero sulla loro identità potrebbe anche non essere un problema se non avesse, però, conseguenze moleste: in una delle due cantine, infatti, da molto tempo abiterebbe una donna che ha trasformato il seminterrato nel suo domicilio con tanto di «veranda» in cartongesso in una parte del cavedio. La seconda, invece, ha per mesi visto un viavai fuori controllo di persone, quasi certamente di origine straniera, che notte e giorno hanno trasformato quello scantinato in una casa, un dormitorio, un rifugio. E, questo è il sospetto, anche in centro di traffici poco chiari.
Questo almeno fino al 16 marzo scorso quando all'interno della seconda cantina - ricordiamolo, non abitabile - un monopattino in carica, attaccato alla rete elettrica della casa, ha preso fuoco. E solo un destino bonario ha fatto sì che nessuno si facesse male. «I danni sono stati ingenti, il fumo ha invaso le scale e solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di spegnere il rogo e permettere agli inquilini bloccati di scappare», proseguono i padroni di casa che, subito dopo, hanno presentato un esposto a questura, Comune e forze dell'ordine chiedendo «interventi per risolvere la situazione di degrado e pericolo che da anni affligge l'immobile».
«Abbiamo sperato che qualcuno se ne facesse carico, che succedesse qualcosa - proseguono i proprietari. - Ma non è successo nulla». O, si può dire, è andata anche peggio. Giusto un paio di giorni dopo l'incendio i sigilli posti dai vigili del fuoco sono stati rimossi da non si sa chi, lamentano i proprietari. E un paio di giorni fa «sono arrivati quelli».
Due uomini di origine straniera, intorno alle 16 di domenica, si sono presentati alla casa: prima a spallate e calci hanno aperto la porta di ingresso al pianoterra. Poi si sono concentrati sulla porta della cantina che era stata rimessa a nuovo. «Con uno strumento metallico, forse un'ascia, hanno sfondato la porta entrando nella cantina. Cosa cercassero non lo sappiamo: ma il sospetto ragionevole è che ci fosse qualcosa che volevano recuperare. Magari qualcosa di illecito». E hanno usato le maniere forti: il rumore ha allarmato gli inquilini che sono stati presi a minacce e male parole mentre quelli sfasciavano tutto. Poi, recuperato «il loro tesoro», sono scappati.
Non da soli, però: anche tutti gli inquilini, ormai terrorizzati, hanno fatto i bagagli e se ne sono andati. Mentre i proprietari andavano in caserma: «Abbiamo sporto una denuncia per violazione di domicilio e danneggiamento e ora ci attendiamo interventi», è la conclusione sospesa tra rabbia ed amarezza.
Gli affitti, nel frattempo, si sono azzerati mentre restano sospese le spese per rimettere a posto gli arredi danneggiati. «Siamo le vittime ma nessuno ci risponde, nessuno fa qualcosa». Come se in borgo delle Colonne ci fossero due leggi: una vale per le case. L'altra per certe cantine.
Luca Pelagatti