Lutto
Addio a Lunatici, narrò Parma con la matita
Se n’è andato in punta di piedi, così come voleva il suo carattere schivo. Mai protagonista, sempre ai margini, attento osservatore della vita che ha immortalato con la sua matita in decine di opere e nei versi delle poesie.
È mancato a 91 anni Roberto Lunatici, pittore, illustratore e poeta, che con la sua arte ha raccontato i personaggi storici di Parma.
Nato a Castelfiorentino nel 1934, girando l’Italia per lavoro coltiva la sua passione per il disegno e la poesia, osservando e mettendo su carta la vita, le persone, la natura, dimostrando sensibilità e maestria anche nell’uso delle parole. «La mia vita si è svolta ai tavolini di un bar. La vita scorre nelle piccole cose, nella periferia della vita, non al centro, dove tutti si accalcano» raccontava in un’intervista del dicembre 2022.
Nei tavolini del centro storico di Parma aveva trovato la sua dimensione. Si era trasferito nel 1966 con la moglie Emma e il figlio Gerardo «Gerri», artista che ha ereditato la passione del padre. Vi è rimasto 45 anni prima del trasferimento a Lesignano. «L’ho amata e lei mi ha amato tanto» diceva.
Diverse le mostre personali sia in Toscana sia nella sua Parma, tanti i libri di immagini e poesie pubblicati, dal ‘95 sempre editi da Battei. Come il celebre «Disegni», che raccoglie i ritratti e le storie che aveva immortalato, le anime di una città come «Al màt Sicuri», quell'Enzo Sicuri diventato icona. «Un diario per via di figura, svolto mediante una disciplina, il disegno, che è già un preciso invito a non strafare, ma che è, al tempo stesso, un impegno a concentrare sul lungo tempo l’osservazione dei soggetti, delle situazioni, degli eventi minimi che rendono viva quella scena esclusa dalla storia, ma fondata, in verità, sui fatti concreti del nostro essere nel mondo» scriveva Gianni Cavazzini nella prefazione.
Una città descritta attraverso i suoi personaggi. «Questa è vita vissuta» diceva. Una passione mai sopita. Gli ultimi anni li ha vissuti alla casa protetta Val Parma, dove il personale, oltre ad allestire una sua mostra, gli aveva preparato un luogo in cui potesse ancora dedicarsi alla pittura e alla scrittura. Seduto ad osservare la vita intorno.
Maria Chiara Pezzani