Lutto

Dino Giuffredi, il barbiere della Cittadella

Quante storie, aneddoti e amicizie sono nate in quella bottega di viale Duca Alessandro, simbolo del «barbiere dei parmigiani», simbolo delle infinite chiacchierate con i clienti tra le pareti verdi del locale.

Dino Giuffredi era un uomo disponibile, lavoratore instancabile, che coltivò la sua professione da quando aveva quattordici anni. Con la sua scomparsa venerdì mattina, a causa di un improvviso arresto cardiaco, a lasciarci non è soltanto «Dino il parrucchiere», ma soprattutto una figura che era diventata negli anni un punto di riferimento per Parma e soprattutto per il quartiere Cittadella, anche dopo la chiusura della sua bottega nel 2019, quando andò in pensione.

Da lui passarono sia personaggi del mondo dirigenziale, come Andrea Allodi di Barilla e l’ex dg del Parma Calcio Luca Baraldi, sia operai e persone del ceto medio, con una clientela trasversale, innamorata dell’accoglienza delicata e unica dell’82enne parmigiano.

«Lui era sempre con il sorriso, pronto ad ascoltare tutti. Era la cortesia fatta persona - racconta il cugino Marco Belicchi -, mentre ti tagliava i capelli sapeva soprattutto metterti a tuo agio. Capiva, in base alle persone, di cosa parlare, dalla politica allo sport, adattandosi con grande intelligenza. La sua bottega era un luogo di ritrovo per molte persone, tra i clienti si creavano rapporti di amicizia. Amava la città, anche se la vedeva un po’ cambiata negli ultimi anni. Mi diceva che era stato fortunato a vivere i periodi più belli, nonostante le difficoltà della gioventù, nel dopoguerra degli anni Quaranta. Gli mancava specialmente la socialità quotidiana di una volta».

Originario di Parma, Giuffredi si era trasferito ormai da tanti anni ad Ozzano Taro insieme alla moglie Otella Pioli, che condivideva con il marito la stessa professione, in un matrimonio che aveva raggiunto la tappa delle «nozze d’oro» nel 2017.

Il lunedì diventava così il giorno libero per entrambi, soprattutto per trascorrere più tempo possibile con il figlio Massimo.

«Approfittavamo di quella giornata magari per fare un giro insieme a Parma o per andare a comprare qualche gioco per me. Mio padre è sempre stato un uomo disponibile, pronto ad aiutare tutti - racconta Massimo - in caso di bisogno. Era altruista di carattere ed era molto affezionato a mio figlio Riccardo».

Il rapporto di Dino Giuffredi con il nipote Riccardo era fortificato soprattutto dalla passione comune per il Parma, che rappresentava uno dei tanti interessi sportivi del parrucchiere, dal calcio al tennis fino al ciclismo. «Ricordo che quando c’era il Giro d’Italia - spiega il cugino Marco - faceva passare un cavo tramite il vicino negozio di elettrodomestici Tonelli, così nel pomeriggio si poteva andare a vedere la diretta della gara nel locale di Dino. Frequentava spesso lo stadio Tardini, anche insieme al nipote Riccardo negli anni più recenti. Lo sport era sicuramente uno degli argomenti principali nel suo negozio, non mancavano mai “Gazzetta dello sport” e “Gazzetta di Parma”. Era inoltre un grande camminatore, che sapeva mantenersi in forma. Andò in pensione poco prima del Covid, quindi da un lato era dispiaciuto, ma dall’altro un po’ di meno per il periodo che stavamo passando. Diceva che “forse era meglio così”, ma poi gli mancava costantemente quella quotidianità, quell’atmosfera cittadina che amava follemente».

Il funerale di Giuffredi si svolgeranno domani alle 10, partendo dalla Sala del commiato di Fornovo per la chiesa di Ozzano Taro e successivamente al Tempio della cremazione. Stasera alle 20,30, nella stessa chiesa, sarà recitato il rosario.

Pietro Amendola