Avventura
Quattro amici, una Panda e un sogno: il Kazakistan
Tommaso è uno studente di Economia, Ulderico ricercatore in ingegneria, Andrea e Lorenzo stanno seguendo un dottorato in ingegneria. Ma chi glielo fa fare a Tommaso Cocconi, Ulderico Tarasconi, Andrea Braghin e Lorenzo Santi, che hanno tra i 25 e i 27 anni, di partire in auto da Parma con destinazione il Kazakistan? Detta così, la risposta è solo una: l’età. Beata gioventù. C’è qualcosa di più, però, che rende questo viaggio – che potremo seguire ovviamente sui social (come spiegato nel riquadro in questa pagina) – davvero coinvolgente: per loro e per noi.
Eh sì, perché per compiere l'avventura hanno acquistato una Fiat Panda del ’93 che stava tirando gli ultimi; anzi, aveva già ricevuto l’estrema unzione. Ma i miracoli a volte esistono e Tommaso, Ulderico, Andrea e Lorenzo, forti dei loro studi, delle capacità manuali e soprattutto dell'entusiasmo, sono riusciti a rianimarla, rendendola non più l'utilitaria come siamo stati abituati a conoscerla, ma un fuoristrada (rigorosamente tutto in regola, senza alterare le caratteristiche significative riportate sul libretto) capace – incrociando le dita – di percorrere ogni tipo di terreno e distanza, al contempo riparando tecnicamente i quattro moschettieri parmigiani, che è poi la cosa più importante.
Un pandino color amaranto e chiamato «Anna», dal nome della signora che se n’è liberata, e via verso l’officina per trasformarlo, in circa dodici mesi, in un mezzo da fare invidia a Dick Dastardly, Muttley e alle macchine volanti. E così è nato il Flat Tyre Expedition Team, ironicamente il team dello pneumatico sgonfio. Questa, però, sarà una «Wacky Races» che al posto di astuzie e imbrogli avrà una caratteristica lodevole: quella della solidarietà. In occasione della traversata di Europa e Asia - destinazione Almaty, partenza il 13 luglio e rientro in patria (in aereo) il 20 agosto - è già possibile donare attraverso la piattaforma GoFundMe per sostenere l’associazione Dona di SLAncio, fondazione nata per aiutare i malati di Sla, progetto ideato dal compianto Paolo Del Porto insieme ai fratelli Pietro e Giovanni e all’amico e compagno di avventure sportive Andrea Devicenzi, pluripremiato atleta paralimpico, allo scopo di sensibilizzare e tenere sempre viva l’attenzione sulla malattia e contribuire ad aiutare le famiglie che ne sono colpite (per saperne di più: donadislancio.it).
L’organizzazione di un tale viaggio, come si può immaginare, è piuttosto complessa, anche burocratico. Ad esempio sono stati necessari il visto russo e un’assicurazione russa, perché dovendo varcare confini in territori considerati in guerra non è stato possibile trovare altre polizze su persone e cose.
I quattro hanno calcolato di percorrere circa 500 chilometri al giorno, consapevoli che potrebbero esserci ostacoli alle dogane che rallenterebbero il viaggio. «Però non vediamo l’ora di entrare in contatto con gli abitanti dei paesi e delle zone che attraverseremo – dicono in coro –. Vedremo come ce la caveremo con il russo, una lingua che non conosciamo», e se la ridono mentre dicono così. Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Russia, Turkmenistan, Uzbekistan, Kyrgizistan, Tagikistan e Kazakistan saranno gli Stati che percorreranno, forti anche di una spinta emotiva che arriva dalle proprie famiglie; mamme e papà che non hanno fatto mancare la loro energia e gli stimoli per sostenere la «pazza idea» dei figli.
Si è detto che torneranno in aereo. Sì, perché la Panda resterà al traguardo di Almaty, la città più popolosa del Kazakistan, 2 milioni di abitanti, dove un'associazione locale si vedrà donata l’auto arrivata da Parma con l’equipaggio del Flat Tyre Expedition.