Polizze

Crack Fwu, Franchi: "Ecco cosa si può fare per riavere i soldi"

«Si è trattato, a tutti gli effetti, di un investimento finanziario mascherato da polizza assicurativa». A dirlo è l'avvocato parmigiano Giovanni Franchi, presidente di Konsumer Emilia Romagna, commentando la decisione di avviare una causa legale che riguarda la compagnia lussemburghese Fwu.

Franchi sta portando avanti la prima causa in Italia per il recente crack di Fwu Life Insurance, che ha coinvolto oltre centomila risparmiatori italiani per un investimento complessivo stimato intorno ai 360 milioni di euro. La novità di questa azione, portata davanti al giudice di Pace di Conegliano (Treviso) dall'avvocato parmigiano per conto di un piccolo gruppo di risparmiatori veneti, è che non viene intentata contro la Fwu stessa, dichiarata in liquidazione dal Tribunale del Lussemburgo il 31 gennaio scorso e quindi insolvente, ma contro l'intermediario finanziario che aveva effettivamente venduto le polizze, la «Ovb consulenza patrimoniale s.r.l.» con sede a Verona.

Si tratta, in particolare, delle polizze «unit linked», che «sono connesse ad investimenti finanziari - specifica l'esperto -: per cui si avrà ciò che si è versato o più, solo però se l'investimento funziona». Questi particolari polizze, in questo caso, sono state acquistate dalla «Ovb», che aveva quindi agito come intermediario finanziario in base a un accordo con la Fwu, che le consentiva di ricevere una percentuale sui ricavati dalle vendite. Negli atti di causa si sostiene che «Ovb», avendo svolto di fatto funzioni di intermediario finanziario, era soggetta agli obblighi previsti dal Testo unico della finanza e dalle normative Consob. In particolare, l'intermediario avrebbe dovuto comunicare ai clienti la reale situazione finanziaria del gruppo Fwu e i rischi insiti nell'acquisto di polizze destinate a diventare in breve tempo prive di valore. Cosa che invece, come sostengono i ricorrenti, non è avvenuta.

In particolare, nella richiesta al Giudice di pace, si cita il mancato rispetto da parte della «Ovb» dell’articolo 21 del Tuf, che impone agli intermediari finanziari di "comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l'interesse dei clienti e per l'integrità dei mercati", nonché degli articoli 27 e seguenti del regolamento Consob n. 11690/2007, che richiedono informazioni «corrette», «chiare» e «non fuorvianti». I ricorrenti hanno chiesto al Giudice di pace di dichiarare «Ovb» responsabile e di condannarla al risarcimento integrale delle somme investite nelle polizze Fwu, oltre a interessi e valutazione monetaria. L'azione legale è stata quindi avviata. Il prossimo passaggio? L’udienza, che è stata fissata per il 15 ottobre.

Quello di Franchi è un primo passo importante. Questa strategia legale di procedere contro l'intermediario, infatti, potrebbe concretamente dare una speranza concreta ai tanti risparmiatori italiani che avevano acquistato polizze Fwu tramite un intermediario: in caso di successo, infatti, questa strada rappresenterebbe un'alternativa molto più favorevole rispetto alle procedure concorsuali della Fwu che nel migliore dei casi consentiranno ai clienti il recupero solo una minima parte del capitale investito.

Diversi consumatori hanno già iniziato a sperare: «Sono già tantissime le persone che mi stanno chiamando per portare avanti, anche loro, una causa nei confronti degli intermediari - fa sapere l'avvocato Giovanni Franchi -: si è aperta una strada per tutti cloro che vogliono riavere i loro soldi».

r.c.