Intervista
Dal Fabbro «Investimenti per 700 milioni a Parma»
Il gruppo Iren investe nel Parmense 700 milioni di euro, con vari progetti nei settori di riferimento sul territorio, dall'acqua ai rifiuti, dall'energia all'innovazione nel termovalorizzatore. Il presidente Luca Dal Fabbro entra nei dettagli.
Qual è l’importanza di Parma e del suo territorio in un gruppo che si espande come Iren? Quanto investite?
«Siamo un investitore e un operatore importante per Parma e per tutta la provincia. Nel Parmense, come previsto da piano industriale, investiremo fino al 2030 circa 700 milioni di euro. Di questi, ben 63 nella raccolta dei rifiuti: nuove isole ecologiche e contenitori, nuove tecnologie e nuovi mezzi green. Altri 67 milioni saranno investiti per gli impianti di trattamento dei rifiuti: manutenzioni straordinarie degli impianti di selezione già esistenti, l’ammodernamento del Polo Ambientale Integrato (PAI) e - una volta definite a livello nazionali le normative sullo stoccaggio della CO2 - la progettazione e l’installazione di tecnologie per la sua cattura. Inoltre investiremo 25 milioni per il rinnovo e lo sviluppo del teleriscaldamento, 115 milioni nel sistema acquedottistico, 32 milioni nei depuratori, 30 milioni nelle fognature e nelle reti, 55 milioni nelle reti gas e 130 milioni per la distribuzione dell’energia elettrica. Tutti questi investimenti vanno a migliorare la qualità della vita delle persone, a rendere le reti elettriche e acquedottistiche migliori e più efficienti. Sono 700 milioni investiti sul territorio per renderlo sempre più moderno, più resiliente e per aumentare la qualità della vita e dei servizi. È evidente, dunque, come la provincia di Parma rappresenti uno dei territori più importanti per il nostro Gruppo, senza dimenticare che qui abbiamo 850 dipendenti, una presenza davvero significativa».
Il Comune di Parma è fra gli azionisti di Iren. Quanto ha ricevuto in dividendi negli ultimi anni?
«A seguito dell’approvazione del bilancio 2024 da parte dell’Assemblea degli azionisti, sono stati assegnati 5,3 milioni di euro di dividendi al Comune. Negli ultimi cinque anni abbiamo distribuito oltre 21 milioni di euro di dividendi alla città».
La raccolta della CO2 è un’innovazione nel termovalorizzatore?
«Vogliamo fare di Parma uno dei punti di eccellenza a livello europeo nella cattura della CO2. Stiamo studiando tecnologie che oggi non sono ancora applicate a livello industriale, per rendere il termovalorizzatore di Parma un’eccellenza a livello mondiale. Come dicevo però dobbiamo attendere che a livello normativo siano completati tutti i passaggi inerenti le tecnologie di stoccaggio della CO2».
Sono quindi tecnologie che state studiando?
«Le studiamo e sviluppiamo assieme ai nostri partner, richiedono uno sforzo di ricerca importante da realizzarsi assieme a Università e altre istituzioni. Stiamo lavorando a un progetto davvero innovativo».
Transizione ed energia sono fra le parole chiave di oggi. Investite sul fotovoltaico nel Parmense?
«Sì, abbiamo diversi progetti attualmente allo studio o in sviluppo. Senza dimenticare che pochi mesi fa abbiamo inaugurato a Ravadese la Comunità Energetica Rinnovabile Emilia Ovest, che attinge energia anche da un impianto fotovoltaico della potenza di circa 1MW, costituito da circa 1.700 pannelli installati su un’area di circa 60mila metri quadrati».
Di recente lei ha detto «ora più industria e meno finanza per Iren». Come si concretizzerà in futuro, quali sono i binari della vostra strategia di crescita?
«Significa concentrare investimenti nelle reti e negli impianti in azioni sul territorio finalizzate a sviluppare attività industriali nei nostri settori di riferimento e a generare ulteriore valore aggiunto per l’azienda e per le comunità».
Parliamo di vicinanza ai territori... «Territorialità» è una parola chiave per Iren?
«Assolutamente. Le diverse aziende storiche che nel corso degli anni si sono aggregate fra loro, formando l’Iren che oggi conosciamo, nacquero per garantire servizi al territorio e ai cittadini. E questa mission è rimasta nel nostro Dna aziendale. Ogni giorno le donne e gli uomini che lavorano in Iren si impegnano per offrire alle città migliori servizi, per incrementare la qualità della vita dei cittadini e per contribuire alla crescita economica delle città in cui lavoriamo e, quindi, del Paese. Territorialità è anche fare la nostra parte per supportare la cultura, lo sport e le iniziative di sensibilizzazione sui temi ambientali e di sostenibilità».
Quali sono i progetti di Iren a breve termine a Parma?
«Innanzitutto il consolidamento della nostra posizione industriale sul territorio, forti di quella mole di investimenti che quotidianamente vanno trasformati in realtà. Senza dimenticare la qualità dei nostri servizi: rispondere alle necessità dei cittadini con servizi utili ed efficienti è una delle priorità della nostra attività. E poi renderemo le reti elettriche più smart, ad esempio con i contatori intelligenti, e porteremo la raccolta dei rifiuti ad essere ancora più efficiente».
Nella raccolta sono quindi previste novità?
«Già dall’entrata in vigore del nuovo contratto con la Città, siglato nel 2024, abbiamo apportato migliorie e garantito i nuovi servizi previsti dalla gara. L’obiettivo è rendere la raccolta dei rifiuti più smart e più efficiente e nello stesso tempo offrire a cittadini e imprese una città sempre più ospitale e pulita. È bene ricordare che Parma è già tra le città più virtuose in Italia sul fronte della raccolta differenziata: grazie anche al contribuito essenziale dei cittadini, abbiamo una percentuale di differenziata che supera l’81%. Un dato altissimo che ha incuriosito anche testate giornalistiche straniere, come Le Monde, venuta in città per vedere come il modello Parma possa essere un esempio per l’Europa intera. C’è comunque margine per crescere ancora: daremo il massimo sapendo di poter contare anche sulla sensibilità e la collaborazione dei cittadini».
Andrea Violi