Salsomaggiore

Tabiano ancora in preda al degrado

Ruggero Sartori

È proprio il caso di dirlo: non c’è limite al peggio. E quando si parla di peggio, ahimè, Tabiano è sempre sul podio. Di trascuratezza, di abbandono, di hotel e negozi chiusi, che ti fanno sembrare ancor più triste un paese che una volta era una favola del termalismo, si sono sprecate parole e fiumi di inchiostro. Un panorama tristissimo, come si vede in questo ultimo periodo. Strade, viali, aree verdi, marciapiedi palesano incuria e degrado. Un centro termale che era stupendo, ora mostra le sue ferite.

Panorama d'abbandono

Strada Tabiano, tra erbacce, marciapiedi dissestati, un asfalto che te lo raccomando. Il marciapiede che costeggia il T Club, con quella staccionata da rifare, lavori con quella parvenza di inizio. I cassonetti raccolta per le onlus, che sembrano delle discariche a cielo aperto, viale Fidenza ormai con delle siepi a mo’ di foresta. E poi per non farci mancare nulla, zona imbottigliamento, marciapiede a due passi dalle Terme: addirittura un palo segnaletico disgraziatamente a terra. Un’altra ennesima stagione termale con i problemi di sempre.

Botta e risposta

«Tabiano merita di più, l’ho sottolineato più volte che con l’avanzo di Bilancio qualche investimento in più sul decoro di Tabiano dovrebbe essere fatto. E soprattutto si dovrebbe cercare di dare delle priorità diverse agli operai: ci sono delle zone nel nostro Comune che dovrebbero essere più attenzionate rispetto ad altre», spiega Enrica Porta, consigliera di AD. «Di sicuro non è mia volontà trascurare Tabiano» spiega il vice sindaco Chiussi, «per la staccionata di fianco al T Club abbiamo tardato purtroppo per intoppi burocratici, il palo è caduto qualche giorno fa, stiamo già provvedendo per il ripristino. Ci terrei a rassicurare che non è facile riuscire a ripristinare una situazione che si trascina da anni, ma la volontà è assolutamente ferrea».

Ruggero Sartori