Sorbolo Mezzani
L' «Ingorda» ha fatto i pieno di cicloturisti
L’esito della quarta Ingorda è unanime: è la ciclopedalata assistita dal gusto più simpatica, meglio organizzata d’Italia e con la migliore accoglienza.
Non lo dicono solo gli «Ingordi» ma gli stessi volontari che hanno reso possibile due percorsi, uno da 40 e l’altro da 80 chilometri, con 6 o 10 tappe «ad assaggio».
I circa 720 partecipanti si sono presentati tutti rigorosamente a stomaco vuoto, pronti a conoscere non solo i prodotti tipici della provincia ma l’interra offerta culturale. I partecipanti sono arrivati da Spagna, Francia, Irlanda, Ucraina, gli italiani arrivano veramente da tutte le parti: Miano, Abbiategrasso, Trani, Orvieto, Brescia e chissà da dove ancora.
I 12 gruppi componenti l’Ingorda sono quindi partiti da Pedrignano fino al caseificio Bassa Parmense per una prima degustazione di Parmigiano Reggiano, poi pasta al pomodoro al centro civico di Sorbolo prima di passare a Corte San Giorgio (dove è stato girato il film Don Camillo) in cui conoscere e apprezzare la prugna Zucchella.
Per il risotto con salsiccia e lambrusco si è dovuti arrivare fino alla Casa delle Contadinerie di Coenzo, prima di procedere per una visita rapida all’acquario Biosfera. Spazio poi all’anolino Morbino di Mezzani e al Tortel Dòls di Colorno, poi via per un’altra tappa verso Fornace di Sissa Trecasali dove a segnare il traguardo ci sono spalla cotta e spalla cruda di Palasone.
Dopo uno sforzo così importante occorre un lieve defaticante, con un assaggio di ciccioli a Roccabianca giusto per preparasi alla volata finale: il culatello a Polesine e la spongata a Busseto.
La mezza Ingorda finisce a Colorno, chi è arrivato all’arrivo, oltre al rientro in nave o in bus, ha potuto acquistare qualche prelibatezza per il rientro a casa.
Un gruppo di Abbiategrasso affronta l’Ingorda per la prima volta, cicloturisti appassionati che hanno già fatto la Pavia-Cremona, scherzano dicendo che quando ci sono eventi simili e si mangia, tutti sono pronti a partecipare. Organizzazione perfetta - stando al loro parere - sempre scherzando dicono che il giudizio sul cibo arriverà solo alla fine ma già prima di metà Ingorda sembrano ben soddisfatti. La simpatia è la sensazione che si respira a ogni tappa, lo dicono anche i volontari che lavorano a ritmo serrato nel fornire cibo, indicazioni e far sentire i cicloturisti meglio che a casa loro. Non ci si aspettava una tale partecipazione, c’è sempre tempo per una battuta divertente mentre si attende il turno. La richiesta più forte è per ulteriori informazioni sui punti d’interesse della zona, come la Casa delle Contadinerie che in molti vorrebbero tornare a visitare con più calma. Piace il percorso sicuro, molto bello e molto naturale, l’organizzazione, la simpatia fra gruppi ma, soprattutto, l’ospitalità incontrata a tutte le tappe. «Il cibo e un clima così ospitale amplificano le sensazioni di un percorso così bello» dice un cicloturista mentre sta ripartendo per un’altra tappa e un altro assaggio.
Silvio Marvisi