SAN SECONDO

Tentato femminicidio, Safwa è tornata a riabbracciare i 4 figli

San Secondo È trascorso un mese dal tentato femminicidio che il 2 maggio scorso ha sconvolto la comunità di San Secondo. Episodio che, per altro, si era verificato a pochi giorni da una manifestazione organizzata proprio per dire «no» alle violenza sulle donne.

Safwa Felhi, la donna di 48 anni, madre di quattro figli, colpita con sette coltellate dal marito Abdelhakim Dhari, 58 anni, - che si era poi tolto la vita andandosi a schiantare in auto contro un camion lungo la vicina provinciale per Parma - sta meglio e da un paio di settimane è stata dimessa dall’ospedale Maggiore di Parma, dove era giunta in fin di vita. Safwa ha potuto così riabbracciare i quattro figli di 18, 14, 6 e 9 anni. Un traguardo rassicurante e importante in modo particolare per i due bambini più piccoli, che assistettero alla scena della violenta aggressione.

Al momento, come spiegato e confermato dalla sindaca Giulia Zucchi, mamma e figli non sono tornati nella casa di San Secondo. Inizialmente i figli avevano trovato ospitalità in luoghi protetti. Adesso che la madre è stata dimessa, sono tornati di nuovo assieme, trovando momentaneamente ospitalità nell'abitazione di alcuni familiari, in città, in attesa di una prossima sistemazione. Le due ragazze più grandi, che erano a scuola al momento dei fatti, continuano gli studi.

La sindaca Zucchi, che fin dal primo momento si è presa a cuore la vicenda e ne sta tuttora seguendo gli sviluppi, da subito ha attivato tutta la rete dei servizi sociali del Distretto sociosanitario di Fidenza ed ha spiegato che «si sta valutando l’assegnazione di un alloggio temporaneo in emergenza» osservando che è stato fatto tutto il possibile attivando ogni servizio necessario. Ha inoltre preso contatti con la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato che in questi casi contribuisce a sostenere anche economicamente le vittime. Sembra che la 48enne tunisina colpita dalle coltellate inferte dal marito (la cui salma è stata nel frattempo rimpatriata) sia intenzionata a tornare in Tunisia per la stagione estiva, come sottolineato ancora dalla sindaca Zucchi.

La donna, va aggiunto, vive in Italia dal 2023, non parla italiano ed è quindi necessario un mediatore culturale per comunicare e, da subito, agli inquirenti, ha riferito che mai in precedenza il marito aveva usato violenza contro di lei (aspetto che sarebbe stato confermato anche dai figli).

Purtroppo quella mattina del 2 maggio qualcosa di drammatico ed ha portato al tentato femminicidio.

Nel frattempo stanno meglio i due uomini che erano a bordo del furgone, di una impresa edile della zona, contro il quale Abdelhakim Dhari si è andato a schiantare con la sua auto. Uno di loro, quello che ha riportato le ferite più gravi, però ne avrà ancora per diverse settimane a causa delle numerose fratture riportate.

p.p.