Fontevivo
Polo logistico di Case Rosi, il Tar rigetta il ricorso
Polo logistico a Case Rosi, il Tar ha rigettato il ricorso della Techbau, dando ragione al Comune di Fontevivo. Nessuna violazione procedurale, nessuna lesione dell’affidamento, nessun risarcimento (dalla ricorrente era stato chiesto di 65 milioni di euro, per i mancati introiti e il danno d'immagine). Ora - a meno che la sentenza non venga ribaltata dal Consiglio di Stato al quale è probabile che si rivolga il ricorrente - il Polo logistico non sorgerà.
«Sin dall’inizio - dichiara Tommaso Fiazza, sindaco all’epoca dei fatti - abbiamo chiarito che ogni valutazione sarebbe stata fatta con rigore e subordinata ai pareri degli enti coinvolti. Il progetto, così come presentato, non era compatibile con la destinazione prevista per quell’area». Nel ricorso, la società sosteneva invece che la destinazione logistica fosse compatibile con le previsioni urbanistiche e che i locali destinati al sistema robotico per la movimentazione delle merci non dovessero essere conteggiati nella volumetria edificabile.
Il Tribunale amministrativo ha respinto ogni rilievo, riconoscendo alla logistica il rango di funzione autonoma e non prevista nel comparto Pf1, e confermando la correttezza dell’istruttoria comunale. Respinta la richiesta di risarcimento danni, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese legali. «Abbiamo fatto il nostro dovere - sottolinea Fiazza -. Prima di sottoporre la proposta progettuale al consiglio per una valutazione nel merito e per la sua approvazione abbiamo ritenuto di dover effettuare un’approfondita istruttoria che accertasse il rispetto o meno delle norme urbanistiche concertando con gli enti tutti gli aspetti necessari e che potevano essere valutati solo all'interno della Conferenza dei servizi». Parole alle quali seguono quelle dell'attuale sindaco Mariavittoria Rusca: «Questa sentenza mette un punto fermo. Il Comune ha applicato la legge e difeso l’interesse pubblico».
«Il pronunciamento del Tar - dichiara il presidente della Provincia, Alessandro Fadda - conferma la correttezza dell’azione istruttoria svolta anche a livello provinciale. Abbiamo esercitato, con serietà e rigore, il nostro ruolo di ente competente in materia di sostenibilità territoriale, esprimendo un parere tecnico motivato e fondato sul rispetto degli strumenti urbanistici vigenti. Il verdetto non deve essere inteso come una vittoria contro la produttività e l’attrattività dei nostri territori, ma come la volontà di attuare uno sviluppo coerente con la pianificazione e la sostenibilità».
r.c.