Estate tropicale
Caldo, è già emergenza in Pronto soccorso. E ieri sera diversi black out in città
Caldo: è già emergenza in questa estate iniziata col botto, con temperature sopra le medie di giugno. E la situazione non migliorerà nei prossimi giorni.
A fronte di una media di accessi giornalieri al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore, da inizio anno, di 78,5 ultra65enni, da quattro giorni il numero è aumentato a oltre 81. E a soffrire di più sono i più fragili: bambini, anziani e malati cronici.
«Da quando è iniziata l'ultima ondata di caldo, abbiamo tre-quattro accessi al giorno di bambini soggetti a colpi di calore - spiega Icilio Dodi, direttore della Pediatria generale e d'urgenza dell'ospedale Maggiore -. Specialmente fra i piccoli che fanno attività all'aria aperta o frequentano centri estivi».
I sintomi? Disidratazione, eritemi e a volte, spiega ancora il pediatra, forme gastroenteriche ed infettive legate ad enterovirus. «Come la sindrome "mani-piedi-bocca" spesso causata da coxsackievirus, che colpisce principalmente i bambini su mani, piedi e bocca», dice Dodi.
Come prevenire? «Evitare di stare all'aperto nelle ore più calde, fare bere molto i bambini, meglio non bibite zuccherate, curare l'alimentazione con carboidrati complessi ma digeribili e con tanta frutta e verdura. Insomma la classica dieta mediterranea» consiglia il pediatra. Che mette in guardia i genitori anche dal rischio piscine: «Vigilate: il 53% dei casi di annegamento di bambini avvengono proprio nelle piscine», dice.
Gli anziani sono l'altro anello debole di un clima sempre più rovente, spiega Maria Modugno, direttrice della Geriatria dell'ospedale Maggiore, dove al momento (il reparto non ha subito tagli di posti letto per l'estate) sono ricoverati 32 pazienti, alcuni dei quali per un peggioramento legato al caldo.
«La disidratazione è un fattore cruciale che peggiora lo scompenso cardiaco, mette in difficoltà chi soffre di insufficienza renale, causa stati confusionali in chi ha forme di demenza, provoca cadute legate all'ipotensione. Per questo è molto importante, per chi segue terapie diuretiche o ipotensivanti, contattare il medico di base che potrà decidere se rivedere la terapia antipertensiva in momenti di gran caldo come questi», dice la geriatra. Modugno esce dal coro di chi consiglia, sempre e comunque, di bere di più. «Bene idratarsi adeguatamente, ma bere troppo può essere controproducente per chi soffre di problemi che necessitano di restrizione idrica come patologie cardiache, oncologiche o insufficienza renale. Per questo è sempre bene sentire il proprio medico di base».
Più che agli anziani, la geriatra si rivolge ai loro familiari. «D'estate, con il caldo, vanno in crisi gli anziani soli, e sappiamo che a Parma sono tanti. I familiari spesso sono fuori città e la rete di protezione diventa più fragile. Fate una telefonata in più, assicuratevi che il vostro congiunto stia bene, che mangi e beva adeguatamente: cibi proteici ma digeribili e gustosi».
Agli anziani soli la geriatra suggerisce di «farsi recapitare cibi pronti, se fare la spesa è troppo faticoso. Indossate abiti freschi e leggeri. Rivolgetevi agli assistenti sociali o alle associazioni di volontariato che si occupano di assistenza se c'è una situazione di particolare disagio».
In casa, se c'è, regolare l'aria condizionata «in modo da mantenere una differenza di temperatura tra interno ed esterno di circa 6-7 gradi, evitando il flusso diretto di aria. Questo anche per quanto riguarda i ventilatori», come recita il decalogo anti-afa dell'Ausl.
In caso di necessità, oltre al medico di famiglia, si può contattare la guardia medica: per il Distretto Ausl di Parma il numero in città è 0521-292555, a Sorbolo 0521-690184 e a Colorno 0521-815583.