La banda di via Pintor
Due raid al liceo Toschi: ragazzini rompono finestre, porte e rubano 2 pc. Distruggono macchinetta e mangiano panini
L'allarme è suonato alle 19. E questo fa pensare a una banda di ragazzini, anche se saranno i filmati delle telecamere a mostrare gli autori del raid messo a segno martedì a scuola.
La banda è entrata da una finestra a piano terra, per poi all'interno rompere porte, aprire i cassetti e distruggere i distributori di merendine. E visto che non c'erano soldi, quei «bravi ragazzi» si sono mangiati pure i panini e bevuto le bibite.
È successo nel tardo pomeriggio al distaccamento del liceo artistico Toschi che si trova a Barriera Bixio, a fianco del liceo musicale Bertolucci, colpito indirettamente in questo nuova spedizione di vandali e ladri.
La rabbia della preside e dei prof è condivisibile: «In venti giorni è la seconda volta che succede - spiega la dirigente scolastica del liceo Toschi Elisabetta Botti -. All'inizio di giugno, una banda di vandali era entrata alle 2 di notte e avevano rubato un computer: il furto è stato poi denunciato ai carabinieri. Anche in quell'occasione avevano rotto la finestra che si trova a piano terra del distaccamento del Toschi, proprio quella che guarda su via Pintor, uno dei punti più critici per la microcriminalità. In via Pintor, infatti, è capitato più volte che bande di ragazzini aggrediscano i coetanei per rubare telefonini e portafogli: una zona diventata pericolosa per le ripetute minacce. Sta di fatto che in quei primi giorni di giugno, i vandali non solo avevano spaccato la finestra ma anche rotto un tubo dell'acqua, per cui è stato un disastro. Poi con un cacciavite avevano cercato di forzare il lucchetto che chiude il carrello dove teniamo i computer, ma per fortuna non c'erano riusciti. Però si erano portati via un pc che era rimasto su una cattedra: un computer nuovo, acquistato con i fondi del Pnrr. E intorno, tutto all'aria, cassetti aperti e la reception dei bidelli, i collaboratori scolastici, messa a soqquadro».
E martedì i vandali sono tornati: «Sì, sono entrati sempre dalla stessa finestra, che chiaramente avevamo riparato - continua la preside Botti -. E anche questa volta hanno aperto tutti i cassetti, danneggiato le porte, le maniglie e messo tutto in disordine. Hanno scassinato i distributori delle merende, ma dentro non c'erano soldi, così hanno mangiato tutti i panini. E anche stavolta un computer nuovo è sparito. Gli armadi sono stati forzati, in particolare è stato aperto l'armadio del liceo musicale Bertolucci, che si trova nella nostra struttura e dove solitamente vengono custoditi gli strumenti utilizzati dagli studenti, ma per fortuna all'interno c'erano solo dei leggii, per sostenere gli spartiti musicali, che sono stati buttati a terra. Il furto e il vandalismo saranno denunciati anche questa volta e nelle prossime ore guarderemo i filmati delle telecamere che si trovano all'interno del liceo artistico: filmati che saranno utili alle forze dell'ordine per identificare gli autori di questo nuovo raid».
La rabbia è tanta e la dirigenza del liceo Toschi ha già chiesto alla Provincia di intervenire con ulteriori lavori di manutenzione, a cominciare dall'installazione delle grate alle finestre, per impedire l'accesso ai soliti ignoti.
«Insieme al prefetto, ai rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni - conclude la dirigente Botti -, noi presidi aderenti ad Asapa, l'associazione delle scuole autonome della provincia di Parma, abbiamo fatto diversi incontri sui fenomeni di microcriminalità legati ai furti, alle aggressioni agli studenti e agli atti vandalici negli istituti. I reati dovrebbero essere diminuiti, ma il fenomeno è ancora molto evidente e la sensazione comune è quella di insicurezza. E via Pintor è una delle zone più a rischio, proprio perché si concentrano diverse scuole. I controlli ci sono, ma il fenomeno della microcriminalità legata a bande di ragazzini è sempre più difficile da arginare».
La dirigente dell'istituto Gadda di Fornovo e Langhirano Alessia Gruzza, presidente dell'Associazione delle scuole autonome della provincia di Parma, conferma: «Nei mesi scorsi, anche su richiesta di Asapa, sono stati messi in atto, da parte delle istituzioni pubbliche, azioni mirate a prevenire e contrastare fenomeni devianti. Lo spiacevole evento del liceo Toschi ci insegna che non possiamo mai abbassare la guardia, anche a scuole chiuse, e che c'è ancora bisogno dell'impegno di tutti. Sono stati organizzati nei pressi delle scuole maggiori presidi e più controlli da parte delle forze dell'ordine, grazie a un confronto costante delle scuole, attraverso i tavoli condivisi in prefettura».
Mara Varoli