VIA SPEZIA
Pista ciclabile da Parma a Collecchio: previsto il taglio di 96 platani
La strada sembra in salita per la nuova pista ciclo pedonale che dovrà realizzare Anas tra Parma e Collecchio, a causa del taglio di poco meno di un centinaio di alberi lungo il tracciato. Prima il progetto definitivo - che verrà discusso e votato lunedì in consiglio comunale - ha dovuto fare i conti con i commercianti di Baccanelli, intenzionati a non perdere posti auto a favore della nuova pista, mentre ora dovrà superare le numerose perplessità dei consiglieri comunali, spiazzati dal taglio del filare di platani che da decenni costeggia la strada, sul lato ovest.
«Verranno abbattuti 96 platani, senza nessuna possibilità di essere ripiantati lì dove sono. Una trentina di alberi si trovano nel territorio del comune di Parma», afferma Enrico Ottolini, consigliere comunale di Europa verde, durante la riunione, in seduta congiunta, delle commissioni consiliari Urbanistica e Mobilità, convocate ieri pomeriggio per analizzare il progetto definitivo della pista. Un progetto che, è stato ricordato in commissione dai tecnici del Comune, è stato elaborato dalla Provincia per conto di Anas, la quale si occuperà del progetto esecutivo e del reperimento dei fondi per realizzare la pista.
«L'amministrazione comunale farà di tutto, all'interno della Conferenza dei servizi, per la salvaguardia delle alberature che rientrano nel tratto di sua competenza. Posso comunque affermare che lungo il tracciato della nuova pista sono previste nuove piantumazioni», afferma Gianluca Borghi, assessore alla Mobilità e Ambiente, con il chiaro intento di tranquillizzare i consiglieri, rimasti spiazzati dalla notizia del taglio, tanto da proseguire il faccia a faccia con l'assessore anche una volta chiusi i lavori della commissione.
Ma perché il progetto prevede di abbattere gli alberi? Come spiegato dai tecnici del Comune, Anas risezionerà la statale della Cisa sul lato opposto ai platani che, da un punto di vista normativo, vengono considerati possibili ostacoli e per questo devono essere protetti dal guard rail. E fin qui, lo spazio ci sarebbe per montare la protezione, senza segare gli alberi. Ma il guard rail, per «salvare» gli automobilisti, deve avere spazio per piegarsi in caso di incidente, e se lo spazio non c'è ecco che bisogna far entrare in azione le motoseghe.
«Il nostro obiettivo è di salvaguardare il più possibile le alberature esistenti», continua a precisare Borghi. Sia chiaro, il taglio non pare imminente e nemmeno scontato, dato che si sta parlando di una pista ciclabile rimasta in incubazione da quasi 10 anni: era il 3 maggio 2016 quando l'ex deputato Pd, Giuseppe Romanini, annunciava, dopo l'incontro con l'ex ad di Anas Gianni Vittorio Armani, lo stanziamento di 13,5 milioni per ammodernare via Spezia tra Parma e Collecchio. L'appalto dei lavori era previsto nello stesso 2016. La cronaca racconta però un'altra storia.
«Speriamo che il dialogo con Anas porti ad un progetto migliorativo e non peggiorativo», si augura il presidente della commissione Urbanistica, Franco Torreggiani. «È già prevista dalla Provincia una pista ciclabile lungo il Baganza. Per arrivare a Parma in bici si usi quella, che è nel verde, e non quella lungo via Spezia. L'abbattimento dei platani è una perdita ambientale molto grave», denuncia Arturo Dalla Tana (lista Vignali sindaco). Lunedì, in consiglio, verrà poi presentato un emendamento per modificare il tracciato della pista a Baccanelli - un bypass che aggirerà le case ad est - per non togliere posti auto preziosi per le attività commerciali e i ristoranti. «Piste ciclabili così lunghe, su strade statali, le considero negativamente. Sono usate pochissimo», critica Stefano Cantoni (Pd). E a chi solleva il tema della strada troppo stretta a causa della pista ciclabile, Borghi risponde secco: «Ambulanze, forze dell'ordine e altri mezzi di soccorso passeranno senza problemi». Ma il problema, a questo punto, sono le motoseghe, non le ambulanze.
Pierluigi Dallapina