Polizia locale

Nuovo comandante dei vigili, parte il bando. E la polemica

Roberto Longoni

Brevi le «soste» in via del Taglio. Durato pochi mesi il «Riva Cambrino bis», Parma è ora in cerca di un nuovo comandante della Polizia locale, incarico che ad interim è stato ricoperto in un primo tempo dal dirigente Michele Gadaleda, sostituito nei giorni scorsi da Donatella Signifredi. Un ritorno al passato, per la dirigente del settore Tutela degli animali, Biblioteche, Servizi educativi e Archivi, che aveva già ricoperto lo stesso ruolo. La delibera con la quale si dà il via alla ricerca del comandante è di giovedì. Chi aspiri alla guida di via del Taglio (avendone i requisiti) può farsi avanti fino al 26 luglio.

Una questione affrontata in ritardo, secondo Pietro Vignali. «Un’amministrazione avveduta - attacca il capogruppo dell'opposizione in consiglio comunale - avrebbe dovuto attivarsi fin da aprile (l'ex comandante aveva annunciato il 17 di quel mese le dimissioni per motivi familiari, ndr), per avviare per tempo l’iter e arrivare preparata al primo giugno, giorno in cui l’ormai ex comandante Riva Cambrino ha lasciato l’incarico. Invece, dal primo giugno il corpo di Polizia locale è stato affidato a dirigenti che si occupano di tutt’altro, a partire dal responsabile dei Lavori pubblici. Oggi Parma non solo non ha un comandante dei vigili, ma non è stato nemmeno reintegrato il vice comandante. E, insieme a lui, sono scomparsi anche altri nuclei operativi che garantivano un presidio efficace sul territorio».

Accuse respinte da Lorenzo Lavagetto, il cui assessorato, insieme con quello alla Sicurezza, è direttamente coinvolto nella vicenda. «Sono stati compiuti i passaggi dovuti nei tempi dovuti, quando abbiamo avuto la certezza delle dimissioni di Riva Cambrino - sostiene il vicesindaco -. La tempistica è questa, determinata dagli adempimenti previsti dalla legge. E in ogni caso, la Polizia locale non è rimasta senza guida. Abbiamo le professionalità e le risorse per la gestione della transizione nel miglior modo possibile e confidiamo di fare la migliore scelta per il Corpo e la città, nei tempi adeguati».

Una volta individuato, il nuovo comandante dovrebbe potersi insediare in tempi piuttosto brevi, grazie alla procedura adottata dalla delibera, ossia della mobilità tra enti, che apre una scorciatoia tra le pastoie burocratiche. Numerosi sono i compiti che attendono il prossimo numero uno di via del Taglio: dalla gestione del controllo e della vigilanza in materia di polizia stradale, di polizia amministrativa, di polizia giudiziaria e di polizia urbana al presidio del territorio, al coordinamento e gestione della videosorveglianza, alle notifiche di polizia giudiziaria, fino alle attività di Protezione civile.

I candidati dovranno essere cittadini italiani e dirigenti in servizio in una pubblica amministrazione (per la mobilità tra enti). Il bando richiede che abbiano un'esperienza specifica, da comandante o vice comandante di Corpo di Polizia Municipale o Locale, maturata a tempo indeterminato e/o a tempo determinato, in enti del Comparto funzioni locali (ex regioni-autonomie locali). Gli aspiranti comandanti devono essere laureati e non essere stati riconosciuti obiettori di coscienza, o (e, se sono stati ammessi al servizio civile come obiettori di coscienza, essersi congedati da almeno cinque anni e aver avanzata la richiesta di rinuncia allo status di obiettore di coscienza, possedere la patente B, godere dei diritti civili e politici e non avere condanne penali. L'assunzione sarà a tempo indeterminato. Questa volta il più a lungo possibile, si augura l'amministrazione.

Roberto Longoni