Un caso raro

Anticipa la maturità in 4ª al liceo Marconi: Sara Placidone 100 e lode: «I miei genitori fanno tanti sacrifici per me»

Mara Varoli

«Studio perché mi interessa». In una parola: «matura». Sara Placidone, 17 anni, ha anticipato i tempi e ha sostenuto l'esame di Stato. Il risultato? 110 e lode. «È la prima volta che succede - conferma la preside del Marconi Gloria Cattani -. E tutto il nostro liceo ne è orgoglioso».

Pur frequentando la 4ªR del liceo linguistico, con inglese, spagnolo e persino cinese, Sara Placidone nel novembre scorso ha chiesto l'«abbreviazione per merito»: ha studiato sei ore al giorno e si è fatta il programma di quinta. Giovedì ha dato l'orale e la felicità è alle stelle: «Grazie alla mia famiglia, ai prof e ai miei compagni di classe: tutti si sono congratulati con me», confessa. Originaria di Napoli, Sara si è trasferita a Parma con la famiglia quando frequentava la prima media: «Ci siamo trasferiti per il lavoro di mio padre Pasquale e per rimanere più uniti - spiega la 17enne -. Mia mamma Monica è casalinga e mio fratello Samuele ora ha 13 anni. Ma in agosto andremo tutti a Napoli per festeggiare la mia maturità e il mio compleanno». Una risultato che segue quello delle medie: «In prima ero molto brava - continua -, ma poi con la pandemia non è stato semplice: non eravamo abituati alle lezioni a distanza. E mi sono un po' demoralizzata. Così il rientro in terza media è stato difficile: era complicato ricominciare a studiare come prima, mi mancava la grinta, poi ce l'ho fatta. Purtroppo però anziché uscire col 10 sono uscita col 9. E quando a novembre scorso ho saputo che c'era la possibilità di anticipare l'esame di Stato, ho voluto provare, per una specie di riscatto e per coronare tutti i sacrifici che fanno i miei genitori per darmi un futuro migliore. Per poter usufruire dell'abbreviazione per merito occorrono certi requisiti: bisogna avere almeno una media dell'8 in tutte le materie e non essere stato mai rimandato e nemmeno bocciato. Ci ho pensato molto, ne ho parlato con i prof e a gennaio ho mandato la richiesta. Il piano di studi di quinta mi ha interessato molto per gli argomenti, anche perché a me piace molto leggere: libri e giornali. E così mi sono organizzata: alla mattina, scuola normale con la mia classe di quarta, nella prima metà del pomeriggio studio sul programma di quarta e l'altra metà su quello di quinta. In pratica dalle 15 alle 22,30 con pausa cena. Certo, tutti i giorni, ma con delle pause e questo mi ha aiutato tanto: la mente ha bisogno di riposo. Se si vuole raggiungere un obiettivo simile bisogna avere costanza ed essere ben organizzati. All'inizio i miei compagni di classe non ci credevano, ma poi quando hanno visto che ce la stavo facendo hanno cambiato idea e mi hanno fatto tanti complimenti. Anche i prof del liceo Marconi mi hanno supportata tanto: non partecipavo alle lezioni di quinta in presenza, ma ero nelle classi virtuali e se avevo dei dubbi chiedevo spiegazione agli insegnanti via mail. E poi ho fatto i corsi pomeridiani di preparazione all'esame di Stato, che sono serviti tanto: ho imparato come andava fatta la maturità».

Tema sul brano tratto dal filosofo Telmo Pievani sull'Antropocene: 20. Seconda prova di inglese: 20. Quaranta crediti di partenza e l'orale? «Ero l'ultima della classe - precisa Sara -. Alle 8 di mattina di giovedì. Fuori, tutta la mia famiglia e i miei amici. Lo spunto è stato su uno studio scientifico sull'inquinamento e poi domande su tutte le materie. Ho presentato il lavoro di Pcto, il Novecento attraverso il cinema, che ho realizzato con gli esperti dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea, e alla fine la commissione si è congratulata con me». Pioggia di fiori e brindisi: «Quando ho saputo di aver preso 100 e lode mi sono messa a piangere: sono fiera del risultato e ho riscattato il voto di terza media. Ma non sono un genio, sono una ragazza della mia età che fa le cose dei coetanei. Non sono diversa, adoro uscire con gli amici, leggere e andare al cinema. E d'estate il Grest in parrocchia, perché stare con i bambini è bellissimo». A settembre l'università: Ingegneria informatica all'Ateneo di Parma, «che è una facoltà ben strutturata - dichiara ancora Sara -. In questo modo unisco l'interesse per la tecnologia e il desiderio di incidere concretamente sul mondo attuale. Le materie umanistiche mi piacciono molto, ma ho deciso di tenere per il tempo libero la lettura e il cinema, per le tre lingue ho già le certificazioni, così ho scelto per il mio futuro percorso di studi un ambito scientifico. Il mio desiderio più grande? «Dare motivazioni a tanti ragazzi - conclude -. Studiare non è una condanna, è uno strumento per capire meglio chi siamo e cosa vogliamo costruire».

Al liceo Marconi la soddisfazione per il risultato di Sara è tanta: «Una ragazza con un'educazione incredibile, determinata e autonoma - conclude la preside Gloria Cattani -. Gli insegnanti l'hanno supportata, ma lei si è costruita il suo percorso. Sono rari gli studenti che anticipano la maturità. E Sara è stata bravissima: un esempio per tutti quei studenti che si demoralizzano alle prime difficoltà e a volte purtroppo abbandonano. L'esempio di Sara è un messaggio molto importante per questi ragazzi e il Marconi è orgoglioso della studentessa, ma soprattutto della persona. Onore al merito».

Mara Varoli