sanità

Emergenze, super lavoro per il 118: in un anno soccorse quasi 50mila persone

Pierluigi Dallapina

Circa 136 pazienti soccorsi ogni giorno e oltre 10.800 persone curate ogni 100mila abitanti. Basterebbero questi numeri per dar conto dello sforzo compiuto dai soccorritori del 118 nel corso del 2024 in città e provincia. Allargando il campo su tutta l'Emilia-Romagna, sono stati oltre 1.400 i pazienti assistiti al giorno, più di 527mila all’anno, un dato in forte crescita: nel 2020 erano 452mila. «Siamo pronti a rispondere alle nuove sfide che abbiamo davanti, per fare ancora meglio e ancora di più», dichiara Massimo Fabi, assessore regionale alle Politiche per la salute, nell'incontro organizzato ieri in Regione per fare il punto sul sistema dell’emergenza, insieme al coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 e del 112, Antonio Pastori.

I numeri di Parma

L'anno scorso gli operatori del 118 hanno soccorso 49.742 persone, su un totale di 47.527 interventi, che hanno richiesto l'invio di 61.662 mezzi e questo perché su un'unica emergenza (ad esempio, un incidente con diversi veicoli e con più persone a bordo), i pazienti da trasportare erano in numero tale da richiedere l'invio di più mezzi di soccorso (ambulanze, automedica o elisoccorso).

Come si vede nella tabella a destra, la maggior parte degli interventi ha riguardato i codici verdi, cioè il soccorso a persone con ferite, traumi o problemi sanitari di lieve entità, seguiti dai codici gialli (problemi di media gravità), codici bianchi (lieve entità) e dai codici rossi (emergenze sanitarie di grave entità).

Per quanto riguarda le tempistiche del soccorso, al centro di una lunga polemica sollevata nelle scorse settimane dall'opposizione in consiglio regionale, a Parma e provincia il tempo medio di intervento è stato di 14 minuti. A tal proposito, la Regione ricorda che nel 2024 la media in Italia è stata di 19 minuti, mentre in Emilia-Romagna continua ad essere di 15 minuti, tempo che la colloca al secondo posto a livello nazionale.

«Continuare a investire»

«Il 118, nato proprio in Emilia-Romagna, ha fatto scuola come modello di coordinamento dei soccorsi ed è poi diventato lo standard da adottare in tutta Italia», premette l'assessore Fabi. E proprio il 112, il numero unico di emergenza, rappresenta la sfida più grande per tutto il sistema del soccorso, alle prese con diverse problematiche. «Siamo chiamati a far fronte alla carenza di personale sanitario e a una sempre maggiore domanda di prestazioni - ricorda Fabi -. Occorre continuare a investire in tecnologie e nella formazione del personale, ma anche in una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e in un ruolo sempre più attivo del volontariato».

I numeri in regione

Da 35 anni il 118 è il numero che salva la vita grazie a una comunità di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari soccorritori pronti 24 ore su 24 a prestare soccorso in situazioni di emergenza.

Il numero dei pazienti assistiti in tutta l'Emilia-Romagna è passato dai 451.978 del 2020 ai 527.310 (1.445 al giorno) del 2024. Di questi: 303.141 (pari al 57%) in codice verde, 82.598 (16%) in codice bianco, 120.778 (23%) in codice giallo, 12.524 (2,3%) in codice rosso e 8.269 deceduti.

Con 14mila interventi per 100mila abitanti l’Emilia-Romagna è tra le regioni che svolgono il maggior numero di interventi.

I nuovi progetti

I prossimi obiettivi a cui guarda la Regione sono l’ulteriore valorizzazione di medici, infermieri e volontari, grazie ad un accordo quadro con le organizzazioni di volontariato per migliorare la collaborazione. Inoltre, la Regione continuerà a investire sulla formazione per rafforzare le competenze dei soccorritori.

Saranno aumentati gli investimenti per l’interconnessione digitale tra territorio e rete ospedaliera e sarà implementata la rete di defibrillazione. Grazie alle nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale sarà integrata nei sistemi operativi di risposta all’emergenza e saranno utilizzati i «big data» per cercare di prevenire pandemie e maxi-emergenze. Questi sistemi tecnologici saranno al servizio della Protezione civile. Infine, proseguirà la campagna di comunicazione rivolta alla cittadinanza sul 112 e su come contattare e accedere alle strutture sanitarie del territorio.

Pierluigi Dallapina