Strade poco sicure
L'allarme dell'Aci, Cocconcelli: «Servono più controlli»
Moto e scooter percorrono le strade a tutta velocità, fanno lo slalom tra i veicoli. Automobilisti spesso distratti (lo smartphone è sempre a portata di mano, nonostante le nuove direttive), così come molti pedoni. E chi viaggia sui monopattini? Il più delle volte non indossa nemmeno il casco. Ed è così che, ogni giorno, le strade diventano un «bollettino di guerra».
«Controlli insufficienti»
Se le tragiche cronache degli ultimi giorni non dovessero bastare, la conferma arriva anche da Alessandro Cocconcelli, presidente dell'Automobile club di Parma e parte dell'Aci nazionale, che lancia un vero e proprio appello: «Il tema più importante è quello dei controlli: in città non ci sono e quelli che sono presenti non bastano, sono insufficienti». Una questione che Cocconcelli solleva da parecchio tempo: «Da decenni parlo di questo problema, ma vedo che non c'è niente da fare - rimarca -: non vediamo i vigili in giro per le nostre strade a controllare, per esempio, chi sfreccia: sarebbe necessario averne almeno una decina che si muove stabilmente per la città».
Il presidente dell'Automobile Club di Parma propone anche qualche idea concreta: «Soprattutto in centro, basterebbero i vigili motorizzati o in bicicletta - fa notare - in modo da presidiare più agevolmente diverse zone della città: ci sono vie e viali in cui i mezzi sfrecciano a velocità folli».
«Le moto sfrecciano»
Dal suo «osservatorio» Cocconcelli si è fatto un'idea concreta delle dinamiche più frequenti che causano gli incidenti. Ma anche delle problematiche che mettono a rischio la sicurezza degli utenti della strada. Notando un miglioramento: «Non voglio difendere ciecamente la categoria, ma gli automobilisti hanno incominciato a rispettare maggiormente i limiti di velocità - spiega -: cosa che, invece, non si può dire dei motociclisti». In particolare, fa notare, il presidente: «I motorini e le moto si fanno prendere dalla velocità e percorrono le strade senza badare ai limiti - dice -: nello specifico, potendo muoversi agilmente tra le macchine, non si rendono conto della velocità e spesso improvvisano uno slalom tra i veicoli». Un comportamento «pericolosissimo - sottolinea -, che causa molte cadute gravi». Tra i punti critici «ci sono sicuramente le strade provinciali - prosegue Cocconcelli -: essendo per lo più dritte e poco trafficate, i veicoli tendono ad aumentare notevolmente la velocità, senza badare ai cartelli».
«Automobilisti poco attenti»
E gli automobilisti, come si comportano sulle strade cittadine? «Qualcuno è distratto e poco attento - risponde Cocconcelli -. Tanti i casi di incidente in cui chi è alla guida beve o assume stupefacenti e poi si mette al volante». Il presidente, però, nota un miglioramento per quanto riguarda l'utilizzo del cellulare: «Alcuni automobilisti ancora usano lo smartphone mentre guidano: ma la situazione sta migliorando, stanno diminuendo notevolmente i casi». Si possono vedere più spesso, infatti, «automobilisti che accostano e fanno una telefonata». In forte diminuzione anche i casi in cui «chi è alla guida non allaccia la cintura - sottolinea -, ormai le persone si sono abituate e hanno capito che è fondamentale per la sicurezza ed è consapevole dell'utilità di queste disposizioni».
«La nuova legge? Non avvertita»
Da qualche tempo sono entrate in vigore le nuove norme del codice della strada: sanzioni più severe per l'uso dello smartphone, per la guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti, nuove regole per monopattini e biciclette. «La nuova legge non è stata neanche avvertita - risponde senza giri di parole -: forse l'hanno avvertita a Bologna, dove ci sono stati controlli molto severi e adeguati».
E sui limiti di velocità ai 30 all'ora? Non è rallentare sempre una buona idea? «Ridurre i limiti oggi no fa né caldo né freddo agli utenti - non ha dubbi Cocconcelli -: tutti continuano ad andare come prima». Il motivo? «Perché - non si stanca di ripeterlo - non ci sono abbastanza controlli».
A.P.